Il riparto di somme effettuato dalla Regione a favore dei comuni siciliani, “sancisce ancora una volta il fallimento della deputazione messinese, che è riuscita nel ‘meritevole’ risultato di ottenere per la città metropolitana di Messina importi inferiori a quanto previsto per Trapani e Siracusa che ottengono trasferimenti per oltre 7 milioni di euro”.
Lo sostengono Pippo Calapai, Maurizio Giliberto e Giovanni Risitano della Uil-Fpl Messina. “Davanti a tale vergogna – prosegue la Uil – si chiede che l’assessore regionale agli Enti locali, Bernadette Grasso, peraltro messinese, e il sindaco della Città metropolitana Cateno De Luca, prendano atto del fallimento e rassegnino vere dimissioni“.
“All’ ex Provincia regionale di Messina – aggiungono i sindacalisti – sono state destinate somme analoghe a quanto assegnato al Libero consorzio di Caltanissetta che con meno della metà degli abitanti si è visto assegnare 5,2 milioni, fronte dei 5,8 milioni assegnati a Messina. Nel ricordare che la provincia di Messina con i suoi 108 Comuni è la realtà con più chilometri di strade provinciali (2.651), e che quindi esigerebbe da parte di amministratori attenti più considerazione per le esigenze per la relativa manutenzione e della sicurezza per i cittadini, risulta una vera beffa l’assegnazione di somme che sanno più di mancia che di volontà di rilancio dei servizi ai cittadini”.
“Quando ho deciso di chiudere Palazzo dei Leoni, barricandomi al suo interno per una protesta istituzionale, nell’attesa di evoluzioni che davano concrete risposte al problema del rischio dissesto per le ex Province, nessun esponente dei sindacati si è fatto vivo, sostenendo una legittima battaglia per la tutela della Città Metropolitana di Messina. La totale assenza di Uil, Cgil e il resto delle sigle sindacali è traducibile in una mancanza di interesse verso i lavoratori dell’ex Provincia”.
Lo dice il sindaco della città metropolitana di Messina, Cateno De Luca, in merito alla nota di Pippo Calapai, Maurizio Giliberto e Giovanni Risitano, nella quale invocano le dimissioni del sindaco e dell’assessore regionale al ramo, Bernadette Grasso. “Vista la poca coerenza di questi soggetti – conclude il – sono io che a questo punto chiedo le dimissioni dei rappresentanti di tali organizzazioni. In questi mesi hanno dimostrato per l’ennesima volta di essere inutili, per nulla adatti a tutelare i lavoratori e gli interessi generali della comunità”.
“Hanno preso un abbaglio. Prima di sparare nel mucchio sarebbe stato meglio si leggessero il verbale della conferenza. Siracusa non ha preso di più e neanche Trapani: tutto è spiegato nel verbale della conferenza”. Con queste parole l’Assessore regionale con delega alle autonomie locali e alla funzione pubblica Bernadette Grasso, replica.
“Per correttezza, ritengo che tale precisazione sia un dovere istituzionale per evitare di generare allarmismi in Enti già provati, che con fatica stiamo cercando di rimettere in piedi. Come ho già ribadito – conclude la Parlamentare – per quanto riguarda la distribuzione delle somme per le ex Province, non abbiamo deciso che qualcuno ne avesse di più e altri di meno. In conferenza si è deciso di dare l’80% a tutti e il 20% a consuntivo per capire chi chiudeva i bilanci, in proporzione alle esigenze specifiche. Abbiamo dunque lasciato 30 milioni di euro, pari a una parte del 20% della ripartizione, per consentire alle ex Province di chiudere i bilanci”.
Commenta con Facebook