Il saggio della storica dell’Arte Silvia Mazza – consegnato al catalogo della mostra intitolata “Caravaggio. Il Contemporaneo” al Mart di Rovereto – verrà presentato al Mume, museo regionale di Messina, il prossimo 15 ottobre alle 16.30.

Il lavoro della storica offre un contributo alla storia degli studi dedicati al Seppellimento di Santa Lucia, la grande tela realizzata dal Merisi nel 1608 per la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.

Dopo i saluti del direttore Orazio Micali, con la studiosa dialogheranno Barbara Mancuso, professore di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Catania, nonché presidente del corso di studi in Beni culturali, e Rita Ferlisi, funzionario direttivo storico dell’arte della Sezione per i beni architettonici e storico-artistici della Soprintendenza di Agrigento.

Saggio di approfondimento critico e confronto

“Nello spirito corale – spiega Silvia Mazza – che da sempre contraddistingue le iniziative di cui mi faccio promotrice nell’ambito del patrimonio culturale, ho voluto che la presentazione del saggio, che approfondisce più di un aspetto critico dell’opera, anche in confronto dialettico con uno dei più grandi storici dell’arte italiani, Roberto Longhi, fosse pure un momento di confronto esteso alle ricerche condotte in contiguità col tema dell’incontro da parte delle studiose che hanno risposto all’invito”.

E continua: “La Prof.ssa Mancuso anticiperà alcuni argomenti trattati nel volume Caravaggio ‘gran naturalista’ nelle Vite di Susinno, edizione annotata della Vita dedicata al pittore, in corso di stampa, mentre la Dott.ssa Ferlisi condividerà alcune riflessioni sulla forte influenza che il Merisi ha avuto sul sistema dell’arte contemporanea dal punto di vista concettuale estetico e formale”.

I relatori

Silvia Mazza è storica dell’arte, con specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna, allieva di Vincenzo Abbate, Vladimir Zoric e Gisella Capponi, già direttore Icr, Istituto Centrale per il Restauro, e un master in conservazione del patrimonio culturale, secondo la metodologia “Carta del Rischio del Patrimonio culturale”. È curatore di mostre d’arte contemporanea, autrice di saggi, è componente del comitato scientifico della Fondazione Umberto Mastroianni, con sede nel Castello di Ladislao ad Arpino. È anche giornalista. Ha ideato negli anni numerosi convegni e dibattiti.

Su Barbara Mancuso

Barbara Mancuso è professore associato di Storia dell’arte moderna presso il dipartimento di Scienze umanistiche (Disum) dell’Università di Catania, dove insegna anche Storia della critica d’arte ed è presidente del corso di studi in Beni culturali e delegata del direttore del Disum alle Terza Missione. Ha dedicato i suoi studi alla storia dell’arte e alla storia del collezionismo in Sicilia. Tra gli innumerevoli incarichi, da alcuni anni è responsabile del Progetto di ordinamento del museo civico Castello Ursino, alle cui raccolte ha dedicato numerosi studi e il volume Pitture in collezione. Venti opere del museo civico di castello Ursino (2018), a cura di B. Mancuso e V. Pinto.

Rita Ferlis

Rita Ferlis è funzionario direttivo storico dell’arte della Sezione per i beni architettonici e storico – artistici della Soprintendenza di Agrigento, è specializzata in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Siena. Si occupa di studi, ricerche e restauri inerenti il patrimonio storico artistico siciliano dal medioevo al Novecento, con particolare riferimento all’arte barocca e contemporanea. Per la Soprintendenza ha curato, tra l’altro, nel 2016 la mostra e la relativa pubblicazione dell’esposizione del Salvator Mundi di Gian Lorenzo Bernini nella chiesa di Santo Spirito ad Agrigento, dove ha diretto le operazioni di diagnostica e messa in sicurezza degli stucchi di Giacomo Serpotta.

Ha collaborato con l’Arcidiocesi di Agrigento relativamente alle problematiche della tutela e del restauro delle opere d’arte, intervenendo nel 2019 alla giornata di studi “La conservazione della memoria”, con l’Opificio delle pietre dure di Firenze. È tra i curatori dell’edizione critica dell’inedito Taccuino di Bonn di Luigi Pirandello (in corso di stampa) per la parte riguardante immagini e disegni, in collaborazione con la Biblioteca Museo Luigi Pirandello e l’Università di Graz (Vienna).