Dopo la grande manifestazione del 1 maggio che ha visto la partecipazione di 73 Comuni della provincia di Messina, il 17 maggio i sindaci di tutta la Sicilia si incontreranno a Piazza Indipendenza a Palermo per manifestare il disagio delle comunità locali a causa della impossibilità delle ex Province di erogare servizi. I primi cittadini consegneranno a Musumeci anche una soluzione tecnica che è stata individuata per risolvere definitivamente i problemi finanziari dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane della Sicilia. Per il sindaco della Città Metropolitana di Messina Cateno De Luca “l’unica soluzione praticabile per salvare le Città Metropolitane e i Liberi Consorzi siciliani è utilizzare le somme del Fondo Sviluppo e Coesione”. In questa tipologia di fondi comunitari sono iscritte le risorse finanziarie aggiuntive nazionali, destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici.

“Alla manifestazione del prossimo 15 maggio a Palermo – continua De Luca – con i colleghi sindaci non arriveremo a mani vuote, ma con questa proposta concreta che disegna una concreta via d’uscita alla situazione drammatica delle ex Province”.

Secondo il Sindaco di Messina le coperture dei fondi FSC dovrebbero essere destinate per avviare le chiusure dei bilanci delle ex Provincie, con un finanziamento di 150 milioni di euro per l’anno 2019, 100 milioni per il 2020 e 100 milioni per l’anno 2021. Impegnando in questo modo i 350 milioni dei fondi Fsc si potrà favorire il raggiungimento degli equilibri strutturali dei liberi consorzi e città metropolitane della Sicilia così da mettere gli enti nelle condizioni di ripartire nelle attività di propria competenza, come anche di riprendere la spesa degli stessi fondi FSC dei Masterplan e del Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana.

“La proposta dei sindaci – sottolinea De Luca che nei giorni scorsi di è autosospeso dalla carica di sindaco metropolitano – oltre a salvare le ex province di fatto ci libera dal terribile circolo vizioso determinato dalla necessità per Regione e Città metropolitane di assicurare una copertura finanziaria in anticipazione che di fatto blocca sul nascere la spendibilità delle somme destinate ai siciliani per infrastrutture, ambiente, sviluppo economico ma anche occupazione e lotta alla povertà”.

Articoli correlati