Il personale della polizia di Messina ha condotto uno scafista tunisino di 31 anni presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Potenza.

Il provvedimento, predisposto dall’ufficio immigrazione della Questura di Messina, è stato adottato a carico del tunisino dal questore di Messina Annino Gargano, in attesa delle determinazioni da parte degli uffici preposti alla valutazione della sua istanza di asilo.

L’uomo ha scontato sei anni di reclusione

In particolare, lo straniero – condannato alla reclusione di 6 anni ed alla multa di 320.000 euro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con interdizione perpetua dai Pubblici Uffici ed interdizione legale durante la pena – era stato scarcerato nella stessa giornata di domenica, dopo avere scontato la condanna, durante la quale aveva formalizzato richiesta di asilo per timore di subire persecuzioni nel proprio paese d’origine.

La misura del trattenimento presso il Cpr adottata dal questore di Messina si è resa necessaria per esigenze di difesa sociale e di tutela dell’intera collettività, vista la pericolosità dello stesso desunta dal grave crimine di cui si è reso responsabile, nonché dal pericolo di fuga.

Al momento, non è stato possibile disporne l’immediato rimpatrio in quanto dovrà essere valutata dagli organi competenti la fondatezza dell’istanza di asilo.

Naufragio di migranti in acque maltesi

Sono nove le vittime dell’ultimo naufragio di migranti avvenuto in acque Sar maltesi pochi giorni fa. Un altro migrante, fra i 23 superstiti raccolti dalla Guardia Costiera, è morto nel Poliambulatorio di Lampedusa dove era giunto agonizzante. Altri otto cadaveri, tra cui la salma di una bimba, erano stati sbarcati poco prima sul molo Favaloro da una motovedetta della Capitaneria. All’appello mancherebbe ancora 15 dispersi.
Sei naufraghi al momento sono ricoverati al Poliambulatorio in condizioni critiche; altri 16, man mano che si sono ripresi, sono stati già accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Dalle prime testimonianze che la polizia è riuscita a raccogliere, sul barchino, colato a picco nel mare in tempesta, viaggiavano 46 migranti, originari di Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio, partiti domenica sera da Sfax in Tunisia. Secondo questa ricostruzione vi sarebbero, dunque, 15 dispersi, tra cui 3 minori. Un mare molto mosso con onde alte fino a fino a 2,50 metri ha reso particolarmente complesse ieri le operazioni di soccorso del barchino naufragato a circa 30 miglia a sud est di Lampedusa. Lo rende noto la Guardia Costiera che ieri ha fornito supporto all’autorità Sar maltese, nella cui area è avvenuto il naufragio. Anche un aereo della Guardia Costiera italiana è stato impiegato, su richiesta dell’autorità coordinatrice maltese, per sorvolare l’area del naufragio alla ricerca dei dispersi.