Naufraga un barchino in area Sar Maltese, a 33 miglia a Sud-Ovest di Lampedusa, e la guardiacostiera di Lampedusa recupera 45 migranti e il cadavere di una donna, una 18enne del Gambia. È accaduto durante la notte, a  mobilitarsi per salvare i migranti sono stati i militari della motovedetta Cp274 che hanno poi sbarcato i superstiti e il cadavere al molo Favarolo. Non risultano esserci dispersi.

Chi era la vittima

La vittima aveva 18 anni ed era nata in Gambia. A identificare il cadavere sono state le cugine – di 19 e 18 anni – con le quali viaggiava. Le due ragazze sono sotto choc. Il pm di turno, ad Agrigento, ha già disposto l’ispezione cadaverica che verrà fatta, nelle prossime ore, nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana di Lampedusa dove il cadavere è stato già portato. L’esame servirà per confermare che la 18enne è morta per annegamento. I 45 sopravvissuti, tutti salvati in acqua, vengono al momento sentiti dai poliziotti della squadra mobile della questura di Agrigento, e stanno confermando che all’appello non manca nessuno.

Il quindicenne disperso

Un ragazzo guineano di 15 anni è disperso, secondo quanto si è appreso dopo che 51 migranti gambiani, guineani, malesi e senegalesi sono finiti in mare durante il soccorso del loro barchino di ferro da parte della guardia costiera al largo di Lampedusa. I militari della motovedetta hanno recuperato 50 persone, fra cui 11 donne e 2 minori, ma all’appello manca il ragazzo. Il natante di 7 metri è salpato – stando ai primi racconti dei naufraghi – venerdì sera da Sfax in Tunisia.

La disperazione della sorella

È stata una ragazza, forse nemmeno ventenne, a urlare e a richiamare l’attenzione di soccorritori e volontari. “Manca mio fratello, non c’è mio fratello. Dov’è mio fratello?”, urlava. Una volta giunti i superstiti a molo Favarolo di Lampedusa, si è scoperto che fra i naufraghi, raccolti in mare dagli uomini della motovedetta Cp 319, non c’era il ragazzo quindicenne.

Sono subito partite le ricerche, nell’esatto punto in cui i migranti – durante le operazioni di trasbordo – sono finiti in acqua. Ancora una volta, nonostante gli inviti dei militari della Capitaneria a stare fermi, urlati anche con i megafoni, perché lentamente tutti sarebbero stati trasbordati, i migranti si sono spostati in massa verso il lato della motovedetta e il barchino di 7 metri in ferro si è ribaltato.

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