Il portiere del Milan e della nazionale francese Mike Maignan potrebbe diventare cittadino onorario di San Marco D’Alunzio, piccolo centro dei Nebrodi – in provincia di Messina – che conta poco meno di 2mila abitanti.
Un gesto che parte dal sindaco del paesino Filippo Miracula a seguito del grave episodio di razzismo di cui è stato vittima l’estremo difensore nel corso di Udinese-Milan dello scorso 20 gennaio. In quell’occasione dopo diversi insulti a sfondo razziale il portiere ha abbandonato il campo per dare un segnale.
C’è stata la solidarietà in campo di arbitro, compagni di squadra ma anche degli stessi giocatori dell’Udinese. Ma si è registrato in seguito anche il no alla cittadinanza onoraria ad Udine: la minoranza di centrodestra ha votato compatta contro la proposta del sindaco Alberto Felice De Toni.
Il precedente di Zorò
Un episodio, quello di Maignan, che ha tristi precedenti. Torna alla mente il 27 novembre 2005 quando l’allora calciatore del Messina Marco Andrè Zoro, vittima di inulti razzisti, prese in mano il pallone e bloccò la partita contro l’Inter.
Miracula, “Disponibilità sincera a conferire cittadinanza onoraria”
Episodio che ha fatto sobbalzare Filippo Miracula, “Abbiamo appreso con grande dispiacere – racconta a Repubblica il sindaco – la notizia del rigetto della cittadinanza onoraria al calciatore Mike Maignan, portiere del Milan, da parte del Consiglio comunale di Udine. Maignan è stato vittima di una serie di vergognosi cori e insulti razzisti. E l’amministrazione comunale di San Marco d’Alunzio ha manifestato la sua disponibilità sincera ad accogliere Mike e conferire al campione francese la cittadinanza onoraria”.
San Marco D’Alunzio paradiso dell’accoglienza
E il luogo sembra un paradiso dell’accoglienza con i suoi abitanti che parlano di multiculturalismo. Gli stranieri sono 76, tra i quali 52 extracomunitari. Spiccano la comunità argentina, con 24 abitanti e quella romena con 20. Poi co sono sei albanesi, sei tunisini, cinque gambiani, altrettanti senegalesi, due ucraini, due polacchi e due britannici. Ma anche un giapponese, un venezuelano, un gabonese e un bielorusso.
“Fino a pochi anni fa, a San Marco D’Alunzio si registravano meno di 1700 abitanti. Oggi abbiamo superato le 1900 unità e io racconto sempre la mia esperienza per dire che non bisogna mai seminare odio. Mamma, a 8 anni – ricorda Miracula – mi ha mandato a imparare un mestiere. A 14 ero un sarto sopraffino. Sono stato migrante anch’io con una tessera non valida per l’espatrio. Ho vissuto in Svizzera e poi sono rientrato con un bagaglio arricchito, con il desiderio di restare e la voglia di ricostruire quella speranza che io stesso avevo quando feci il biglietto. Adesso vorrei che San Marco d’Alunzio diventasse la casa di tutti. E a Maignan, dico: “Ti aspettiamo a braccia aperte”.
Consiglio comunale favorevole
Il Consiglio comunale di San Marco d’Alunzio è favorevole all’iniziativa del sindaco che lancia un messaggio contro la xenofobia: “Con questo gesto vogliamo scendere in campo contro il razzismo. È inammissibile assistere a certe scene. Mi sono vergognato. L’Italia è un Paese razzista? L’immagine che diamo è questa e mi dispiace parecchio che San Marco d’Alunzio – conclude il sindaco – vogliamo alzare un grido di fratellanza e uguaglianza”.
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