Per l’affidamento della gestione e dei beni demaniali del terminal traghetti e passeggeri di Milazzo, l’ultima “fumata nera” porta la data del 19 luglio 2024. Quel venerdì scadeva, infruttuosamente, il bando che l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto aveva pubblicato ad aprile.
Nuova procedura aperta per la gestione demaniale
In assenza di offerte l’AdSP ha quindi decretato l’indizione di una nuova procedura aperta “per assentire in concessione demaniale marittima decennale la gestione delle aree dei beni demaniali afferenti al terminal passeggeri di Milazzo”.
Revisione al ribasso del fatturato minimo
Si tratta di un bando sostanzialmente uguale a quello andato deserto ad eccezione di una revisione al ribasso del fatturato minimo – da 400.000 euro a 200.000 euro – “al fine di potere permettere una maggiore partecipazione da parte degli operatori economici”, senza alcuna fee proporzionale ai passeggeri in transito. Nel frattempo attorno alla vicenda monta il dibattito e montano anche le polemiche. “Grande è la confusione sotto il cielo” – diceva tanti anni fa in Cina un tipo. Qui però la situazione non è eccellente e di buono c’è solo che l’occasione può essere propizia per chiarire alcuni punti e ricordare alcuni temi che l’attuale dibattito continua a ignorare.
Focus sul Terminal passeggeri dei mezzi veloci
“Il dibattito – riflette il presidente di C&T IM, Vincenzo Franza – è al momento focalizzato quasi esclusivamente sul terminal passeggeri dei mezzi veloci, ma la gara riguarda in realtà due stazioni marittime: quella al servizio degli aliscafi sulla Marina Garibaldi e quella al servizio dei traghetti ad Acqueviole. Stazione marittima, quest’ultima, composta da due fabbricati, bagni, parcheggi e biglietterie ma attualmente sottoutilizzata a causa del mancato completamento della bretella parallela a Via Tindaro La Rosa che avrebbe dovuto collegarla direttamente al porto”.
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