Ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, una delle pagine più tristi della storia recente del nostro Paese e delle Forze Armate, in cui persero la vita 12 carabinieri, 5 soldati dell’esercito italiano, due civili italiani e nove civili iracheni, con numerosi feriti.
Per ricordare le vittime della strage del 12 novembre 2003, in particolare, i carabinieri originari della Sicilia, presso la caserma “Antonio Bonsignore” di Messina, sede del Comando Interregionale carabinieri “Culqualber”, ha avuto luogo una messa di suffragio, tenutasi nella Cappella “Virgo Fidelis”, alla presenza dei familiari del S. Ten. Giovanni Cavallaro e del Maresciallo Aiutante sostituto ufficiale di pubblica sicurezza Alfio Ragazzi, militari dell’Arma originari di Messina che persero la vita in quel tragico evento.
Alla funzione religiosa, officiata dal cappellano militare Don Rosario Scibilia, hanno preso parte il comandante Interregionale carabinieri, generale di Corpo d’Armata Giovanni Truglio, affiancato dal comandante provinciale dei carabinieri di Messina, colonnello Marco Carletti, insieme al sindaco Federico Basile, al viceprefetto Francesco Milio e ai vertici locali delle forze armate e di polizia, nonché una rappresentanza dell’associazione nazionale carabinieri e dei carabinieri di Messina.
Al termine della celebrazione religiosa, letta la “Preghiera del Carabiniere”, il comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Truglio, dopo aver rivolto un pensiero ai familiari delle vittime della strage, ha deposto, in suffragio dei militari caduti, un cuscino floreale d’innanzi all’altare della patrona dell’Arma dei carabinieri “Maria Virgo Fidelis”, realizzato nel 2019, nel cortile interno della caserma.
Monreale ricorda il vicebrigadiere Intravia
Fra le vittime della strage, il vicebrigadiere Domenico Intravaia, originario di Monreale dove ancora vive la sua famiglia, la moglie Liliana, i figli Alessia e Marco, quest’ultimo presidente del Consiglio Comunale e deputato regionale, e i tre nipotini.
La città normanna non ha mai dimenticato il suo eroe, vittima della più grande strage di militare del dopoguerra, e ha voluto intitolargli una strada. E la mattina del 10 novembre per la scopertura della targa in mosaico si è svolta una solenne cerimonia, cui hanno partecipato, oltre ai familiari, i vertici militari, civili e religiose, oltre a numerose scolaresche in rappresentanza degli istituti cittadini.
Con commozione sono intervenuti il sindaco Alberto Arcidiacono e il comandante provinciale dell’Arma Luciano Magrini che ha ricordato come i militari che sono morti nella base Maestrale erano ben consapevoli dei pericoli che corressero, ma tutti sono rimasti in Iraq a compiere il loro dovere.
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