La Procura di Lecce ha aperto un’ inchiesta sulla morte di una ragazzina di 13 anni di Trepuzzi, morta venerdì scorso, 1 ottobre, al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi della città pugliese dopo un malore improvviso.
La ragazzina, che si chiamava Arianna, affetta da una grave patologia cardiaca, aveva ricevuto la seconda dose del vaccino di Pfizer il giorno prima. Si tratterebbe di un’inchiesta d’ufficio avviata per sgomberare il campo da ogni eventuale dubbio sulla correlazione della morte con la seconda dose del vaccino anti-Covid.
Al momento la famiglia non ha presentato alcun esposto o denuncia. A quanto si apprende da fonti vicina alla famiglia, la 13enne era affetta da una grave patologia cardiaca, una malformazione che aveva reso impraticabile persino l’ipotesi di un trapianto. Il reato ipotizzato a carico di ignoti è la responsabilità colposa di morte. All’inizio della prossima settimana il magistrato inquirente Massimiliano Carducci conferirà l’esame autoptico al medico legale Alberto Tortorella.
“Al momento, dopo una prima valutazione, non è stato possibile stabilire una correlazione tra il vaccino e la morte, pertanto abbiamo incaricato un nostro sanitario e un medico legale di eseguire l’autopsia sul corpo della ragazza. Abbiamo seguito le procedure di legge previste in casi gravi come questo ed è stata data comunicazione all’autorità sanitaria e alla famiglia”, ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno Rodolfo Rollo, direttore generale dell’Asl di Lecce.
La ragazzina era seguita anche dai medici specialisti dell’ospedale Gaslini di Genova. Il sindaco di Trepuzzi ha annunciato il lutto cittadino.
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