C’è stata una nuova intimidazione ai danni di Ida Gattuso, sorella di Rino, ex calciatore del Milan e della Nazionale ed attuale allenatore dell’Olympique Marsiglia.

Dopo l’incendio dell’auto il 17 ottobre scorso, ignoti hanno dato fuoco anche alla seconda vettura della donna, un SUV Opel Grand Land.

La vettura, che è stata completamente distrutta dalle fiamme, era parcheggiata sotto la sua abitazione nella frazione di Schiavonea a Corigliano-Rossano, in Calabria, e nessun dubbio hanno gli investigatori sulla natura dolosa dell’incendio.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano che hanno avviato le indagini su questo secondo episodio criminale.

La donna in passato è stata consigliere dell’allora comune di Corigliano Calabro prima della fusione con Rossano.

Lo sfogo del sindaco Flavio Stasi

Flavio Stasi, sindaco di Corigliano – Rossano, ha commentato: “La nostra comunità non ne può più di rassicurazioni, di interventi spot, della totale disconoscenza e sottovalutazione del nostro territorio da parte delle autorità centrali. Ora basta. Nell’esprimere nuovamente la solidarietà personale e dell’intera città ad Ida e a tutta la famiglia Gattuso, vittima di un nuovo attentato incendiario, voglio sottolineare ancora una volta l’assurdità di questa situazione paradossale nella quale una città operosa, importante, con un tessuto produttivo e sociale tra i più vivi della Calabria si trova sistematicamente vittima di questi attentanti vigliacchi e balordi senza che lo Stato si interroghi veramente sul da farsi”.

“Il perché é semplice: non sanno nulla del territorio – ha proseguito – né chi è deputato a rappresentarci riesce a farlo capire. Non sapevano nulla della follia che stavano realizzando chiudendo il tribunale dieci anni fa e continuano a non sapere nulla lasciando Polizia, Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine come se fossimo un paesino. Ma che cosa si aspetta a riattivare il Tribunale? Ma si è capito che serve la Procura dentro la città, a diretto e stretto contatto con le forze dell’ordine? Ma che cosa si aspetta per innalzare il commissariato a distretto e rafforzare le forze dell’ordine? Quante altre macchine devono essere incendiate? Quanti altri piccoli e grandi episodi di insicurezza devono registrarsi?”.

“Ida, che ha svolto con dignità e passione un ruolo pubblico – ha concluso Stasi – perdonerà il mio sfogo in occasione del secondo episodio che la vede vittima, ma davvero ora ci siamo stancati. Pretendiamo interventi strutturali per garantire la serenità della nostra comunità, pretendiamo i servizi dignitosi che sarebbero garantiti ad una città come la nostra in qualsiasi parte del mondo”.