Acqua frizzante a rischio. Il motivo? Manca l’anidride carbonica.

L’allarme è stato lanciato da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Sant’Anna, l’azienda di Vinadio (Cuneo) che è il primo produttore europeo con un unico brand, 1 miliardo e 500 milioni di bottiglie all’anno.

Bertone ha spiegato all’ANSA che sono state fermate le linee dell’acqua gasata, ” il 30% della nostra produzione, perché l’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno fermato gli impianti”.

Tale problema si era giù manifestato alla fine del 2021 “soprattutto nel Regno Unito, ma eravamo riusciti a tamponarlo. Questa volta invece siamo in piena emergenza, siamo riusciti a recuperare un piccolo carico che ci arriverà dall’Olanda, ma ci servirà per qualche giorno, forse soltanto uno”.

“Siamo disperati – ha proseguito Bertone – e la grande distribuzione, la stessa che non riconosce i forti aumenti subiti dalla nostre aziende per i rincari dell’energia e delle materie prime, arrivati fino al 130-150%, è arrabbiata perché non riusciamo a soddisfare le loro richieste di acqua gasata. Il problema riguarda tutti i produttori europei, ho sentito i nostri concorrenti, sono nella stessa nostra situazione. E il problema riguarda anche l’industria dolciaria, che usa l’anidride carbonica per preparare i suoi prodotti. Davvero un anno terribile, tra rincari di energia e materie prime, siccità, difficoltà a trovare personale. Manca tutto, sembra di essere in pieno dopoguerra”.

Tra l’altro, come spiegato sempre da Bertone, riportato su Rainews.it, “le aziende di C02 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità”.