Il sindaco di Genova, Marco Bucci, sta portando avanti un ambizioso progetto per affrontare la siccità causata dai cambiamenti climatici. L’idea è quella di trasportare l’acqua di Genova, proveniente dal mare e dai suoi depuratori, fino alla Pianura Padana.

Questo piano, che coinvolge anche imprese italiane ed estere, potrebbe contribuire significativamente ad arginare il problema della scarsità d’acqua. Il progetto, del valore di 550 milioni di euro, è stato presentato al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al ministro per gli Affari europei e il PNRR, Raffaele Fitto, nonché al viceministro delle Infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi.

Un piano di portata nazionale

Il piano proposto prevede il trasporto di quasi 100 milioni di metri cubi d’acqua oltre l’Appennino, dalla città costiera di Genova fino alla Pianura Padana. Questa iniziativa, se realizzata con successo, potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella gestione delle risorse idriche in Italia. La collaborazione con imprese italiane ed estere evidenzia l’interesse e l’importanza di questo progetto per il Paese nel suo complesso.

Benefici ambientali ed economici

Il trasporto di acqua da Genova alla Pianura Padana porterebbe notevoli benefici sia dal punto di vista ambientale che economico. La siccità e la scarsità di acqua potrebbero essere affrontate in modo più efficace, contribuendo alla salvaguardia degli ecosistemi e delle attività agricole. Inoltre, l’apporto di acqua alla Pianura Padana potrebbe favorire lo sviluppo economico e l’agricoltura in quell’area.

Le parole del sindaco di Genova

Marco Bucci, sindaco di Genova, ha affermato: “Abbiamo fatto partire il progetto definitivo per il recupero dell’acqua che dai depuratori va in mare. Se riuscissimo a portarla nella Pianura Padana faremmo un grande servizio. Noi possiamo portare 50 milioni di metri cubi. Dopodiché se a questi ne associamo altri 50 milioni attraverso il dissalatore noi possiamo portare là 100 milioni di metri cubi”.

E ancora: “Se pensate che tutte le grandi città sul mare possono fare un lavoro di questo tipo si sarebbe risolto il problema della siccità”.

“Non dobbiamo avere paura degli effetti collaterali – ha proseguito Bucci – Si parla soprattutto della formazione della salamoia. Oggi ci sono tecnologie che riescono non solo a disperdere la salamoia in maniera intelligente, ma addirittura a concentrarla sino ad avere un prodotto solido da cui poi si ottiene di nuovo dell’acqua dolce, ma il sale ci serve anche in inverno per non far ghiacciare le strade, serve all’industria: è un esempio virtuoso di economia circolare del nostro progetto sono informati i ministri Lollobrigida e Fitto, entrambi sono al lavoro per trovare il sostegno”.

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