I talebani hanno vietato ai barbieri della provincia di Helmand, in Afghanistan, di radersi o tagliare la barba perché viola la loro interpretazione della legge islamica. Lo scrive la BBC. Chiunque voli la regola, sarà punito. Anche alcuni barbieri della capitale Kabul hanno affermato di avere ricevuto ordini simili.
Tali istruzioni confermano il ritorno alle regole rigide del passato talebano, nonostante le promesse di una forma di governo più mite. Infatti, da quando hanno preso il potere il mese scorso, i talebani hanno già inflitto dure punizioni agli oppositori. Appena sabato scorso, 25 settembre, i miliziani hanno ucciso quattro presunti rapitori e corpi sono stati impiccati nelle strade della città orientale di Herat.
In un avviso pubblicato sui saloni della provincia meridionale di Helmand, le autorità talibane hanno avvertito che i barbieri devono seguire la legge della sharia per i tagli di capelli e barba. Un barbiere di Kabul, sempre come riportato dalla BBC, ha rivelato che “i miliziani continuano ad arrivare e ci ordinano di smettere di tagliarci la barba. Uno di loro mi ha anche detto che possono inviare ispettori sotto copertura per controllarci”.
Un altro barbiere, che gestisce uno dei saloni più grandi della capitale afgana, ha detto di avere ricevuto una telefonata da qualcuno che affermava di essere un funzionario del governo. Gli è stato ordinato di “smetterla di seguire gli stili americani” e di non radersi o tagliare la barba di nessuno.
Durante il primo periodo al potere dei talebani, dal 1996 al 2001, gli islamisti hanno vietato le acconciature sgargianti e hanno insistito sul fatto che gli uomini si facessero crescere la barba. Dal 2001 in poi, però, i look rasati sono diventati popolari e molti uomini afgani hanno scelto tagli alla moda.
Ora i barbieri sostengono che queste nuove regole stanno rendendo difficile il guadagnarsi da vivere: “Per molti anni il mio salone è stato un posto dove i giovani potevano radersi secondo i loro desideri. Ora, però, non ha senso continuare questa attività”, ha raccontato uno. E un altro: “I saloni di moda e i barbieri stanno diventando attività proibite. Questo è stato il mio lavoro per 15 anni e non credo di poter continuare”.
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