“Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia“.
Così Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando a Repubblica le parole di ieri di Silvio Berlusconi sull’Ucraina.
Il leader di Forza Italia, infatti, dopo aver votato a Milano per le Regionali, ha affermato: “Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
Paolo Gentiloni: “Italia coerente con la posizione comune europea sull’Ucraina”
Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia: “Si deve guardare agli atti e alle decisioni del governo italiano, che fino a qui sono state coerenti e positive a sostegno della posizione comune europea sull’Ucraina. Le dinamiche politiche interne non le commento e non le posso commentare”.
Azione attacca: “Chiaro perché l’Italia è lasciata fuori da Parigi e Berlino”
Daniela Ruffino, deputata di Azione: “Le parole inequivocabili di Silvio Berlusconi su Putin e Zelensky, al pari dei silenzi ambigui di Matteo Salvini spiegano oltre ogni dubbio le ragioni dell’isolamento politico e diplomatico dell’Italia in Europa e nella NATO. Certo, si inviano gli aiuti umanitari e militari al popolo ucraino ma la maggioranza in Parlamento viaggia nella nebbia più fitta. È evidente la ragione per cui Parigi e Berlino si consultano sull’Ucraina, e non solo, lasciando fuori l’Italia. Un governo il cui ministro degli Esteri viene quotidianamente smentito dal suo partito e’ un governo in bilico. Mi chiedo come può il ministro Tajani restare alla Farnesina e, insieme, essere coordinatore di Forza Italia, di un partito il cui presidente esprime posizioni apertamente filo-russe. Se non si mette fine a questo equivoco prima o poi sarà la stessa presidente del Consiglio a doverne rispondere in Parlamento e al Paese”.
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