Il Sud Italia è nuovamente nel mirino del maltempo: temporali intensi, piogge torrenziali e sistemi convettivi a mesoscala stanno colpendo vaste aree del Meridione, mentre il Centro-Nord vive ancora l’illusione della “Ottobrata”.
Il meteo di metà ottobre sta mostrando il suo volto più estremo. Una vasta area del Sud Italia è stata messa in allerta a causa di fenomeni atmosferici intensi e persistenti che, secondo gli esperti, continueranno a flagellare soprattutto le Isole Maggiori, la Calabria ionica e la Campania.
La situazione è definita “esplosiva” dai meteorologi. Le condizioni favorevoli alla formazione di temporali molto intensi sono legate a un meccanismo ben preciso, attivato da contrasti termici e dalla persistenza di un mare ancora caldo nonostante l’autunno avanzato.
Cosa sono i Mesoscale Convective System (MCS)?
Alla base di questo scenario meteorologico ci sono i cosiddetti MCS, acronimo inglese per Mesoscale Convective System, ovvero sistemi convettivi a mesoscala. Si tratta, come spiega il meteorologo Lorenzo Tedici del sito IlMeteo.it, di:
“Enormi sistemi temporaleschi, favoriti anche dall’acqua ancora calda del mare d’inizio autunno”.
Questi giganteschi temporali si formano dall’unione di più cumulonembi, nuvole a sviluppo verticale associate ai fenomeni temporaleschi più violenti. A favorirne l’insorgenza è il contrasto tra due elementi atmosferici:
- Il calore residuo del mare, ancora elevato a ottobre.
- Le prime perturbazioni fredde provenienti dal Nord Europa.
- La combinazione tra queste due forze genera un mix instabile e potente, in grado di dar vita a tempeste di vasta portata.
Le zone più colpite: allerta su Sardegna, Sicilia e Calabria
Secondo le previsioni, i prossimi giorni saranno particolarmente complessi per diverse aree del Sud. Le regioni sotto massima allerta includono:
- Sardegna orientale
- Sicilia
- Calabria ionica
- Metaponto (Basilicata)
- Campania
- Bacini del centro Tirreno, comprese le Isole Pontine e l’arcipelago campano
In Calabria ionica, in particolare, le piogge stanno cadendo ininterrottamente da giorni, aggravando il rischio idrogeologico. Le previsioni non lasciano spazio all’ottimismo: le precipitazioni continueranno con intensità e persistenza.
Un giovedì nero per mezza Italia
La giornata di giovedì 16 ottobre è stata definita una delle peggiori per il maltempo su gran parte del Paese. Le condizioni meteorologiche risultano particolarmente critiche per il Sud, mentre al Centro-Nord si respira ancora l’effetto benefico dell’Ottobrata – una tipica fase soleggiata e mite che può durare anche settimane.
“Su Alpi, Triveneto, Toscana, Umbria e Marche respireremo ancora la Bella Ottobrata iniziata più di una settimana fa”, spiega Lorenzo Tedici.
Venerdì 17: una data da dimenticare
Venerdì 17 ottobre, data già temuta da molti per la sua valenza simbolica, porterà nuove criticità. Per chi soffre di eptacaidecafobia – la paura del numero 17 – le previsioni non faranno che aumentare l’ansia. Anche Tedici sottolinea:
“Venerdì 17, anche per gli eptacaidecafobici […] sarà un’altra giornata difficile, specie al Sud”.
I fenomeni attesi includono piogge molto forti in:
- Calabria
- Basilicata
- Puglia
- Abruzzo (in parte)
- Molise
Questo sarà l’ultimo colpo del primo ciclone, ma non l’ultimo evento di questa lunga fase perturbata.
Un weekend movimentato e nuovi cicloni in arrivo
Il fine settimana non porterà un vero sollievo. Sabato 18 ottobre dovrebbe offrire un breve miglioramento, ma sarà una pausa effimera. Domenica, infatti, è previsto l’arrivo di un secondo ciclone, proveniente dall’Algeria, che colpirà nuovamente le regioni più meridionali.
I fenomeni più intensi interesseranno ancora una volta la Sicilia e la Calabria, con piogge abbondanti e rischi idrogeologici.
Da domenica il maltempo risale verso il Nord
Infine, l’inizio della nuova settimana segnerà una svolta geografica. Un terzo ciclone – il più settentrionale della serie – è atteso per lunedì 20 ottobre. Questo sposterà l’attenzione sul Centro-Nord, con possibili forti precipitazioni sul settentrione e parte del Centro Tirreno.
La cosiddetta Ottobrata potrebbe così subire una battuta d’arresto, lasciando spazio a un quadro più autunnale anche nelle regioni finora risparmiate.
Un autunno instabile e imprevedibile
Le condizioni meteorologiche di questo ottobre sembrano voler compensare la lunga estate appena trascorsa. I sistemi convettivi a mesoscala non sono certo una novità per il Mediterraneo, ma la loro frequenza e intensità stanno diventando sempre più rilevanti. Le temperature elevate dei mari – tratto distintivo delle stagioni recenti – sembrano essere il carburante di questi fenomeni estremi.
Il messaggio degli esperti è chiaro: l’autunno è entrato nel vivo, e lo ha fatto con forza. Serve massima attenzione, soprattutto nelle zone già colpite da piogge e allagamenti.






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