Due nuovi terremoti di magnitudo 6.4 e 5.8 sono stati registrati oggi, lunedì 20 febbraio, nella provincia turca di Hatay, nel sud del Paese. Questa regione è già stata colpita dai due terremoti dell’6 febbraio scorso che hanno causato oltre 41.000 morti in Turchia.
La prima scossa, il cui epicentro è stato individuato nella località di Defne, è avvenuta alle 20:04 (17:04 in Italia). È stata avvertita anche ad Antakya e Adana, a 200 chilometri più a nord. Questo sisma è stato seguito tre minuti dopo da una nuova scossa di magnitudo 5,8, stavolta con epicentro a Samandag, località costiera a sud di Antakya, con il timore di un’innalzamento del livello del mare fino a 50 centimetri. Purtroppo, queste due scosse hanno causato la morte di almeno sette persone e il ferimento di oltre 600. Ma il bilancio è ancora provvisorio.
“Avevamo l’impressione che la terra ci stesse ingoiando”
Un testimone, un 18enne, all‘AFP ha raccontato: “Ci siamo presi l’un l’altro e proprio davanti a noi i muri hanno cominciato a crollare. Avevamo l’impressione che la terra si stesse aprendo per ingoiarci. Stavamo cercando i corpi dei nostri cari quando la scossa ci ha sorpreso. Non sapevamo cosa fare”.
Secondo l’AFAD (organizzazione che si concentra sulla preparazione, la risposta e il recupero in caso di calamità in Turchia) sono state registrate più di 6.000 repliche a seguito del terremoto di magnitudo 7,8 avvenuto due settimane fa.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato oggi la costruzione di 200.000 alloggi nelle undici province colpite dai terremoti che hanno distrutto oltre 118mila edifici: “Nessuno avrà più di tre o quattro piani”.
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