La città di Ancona è stata scossa da un tragico episodio che ha portato all’arresto di Melloul Fatah, un 27enne algerino. L’accusa è di aver sparato una fiocina a tre punte contro Klajdi Bitri, giovane albanese di 23 anni, durante una lite per problemi di viabilità a Sirolo.
L’Arresto all’Alba: Fatah Trasferito nel Carcere di Montacuto
Nelle prime ore dell’alba, Melloul Fatah è stato trasferito nel carcere di Montacuto ad Ancona. Il giovane algerino è stato arrestato ieri sera dopo l’evento che ha portato alla morte di Klajdi Bitri. La fiocina a tre punte sparata da Fatah ha raggiunto il petto del giovane albanese.
L’Interrogatorio e la Caccia all’Uomo
Nella caserma di Osimo, Fatah è stato sottoposto a un interrogatorio durante la scorsa notte, ma sembra che non abbia risposto alle domande dei carabinieri. Il giovane è stato fermato tra le 20:20 e le 21 di ieri sera, nei pressi di un sottopasso a Falconara Marittima, a oltre 30 km dal luogo dell’omicidio. Il suo arresto è avvenuto dopo una caccia all’uomo che si è estesa in tutta la provincia.
Arma del Delitto e Video Virale
Al momento dell’arresto, Fatah era a torso nudo e aveva con sé l’arma del delitto, un fucile da sub, nascosto dentro un sacchetto di plastica. Il video dell’arresto, che mostra due carabinieri che bloccano il 27enne a terra, è diventato virale. La compagna di Fatah era presente durante l’arresto e sembra che fosse con lui in auto durante il tragico diverbio che ha portato alla morte di Bitri, un giovane operaio residente ad Ancona.
Uno dei militari imtima l’algerino: “mettiti giù, mettiti giù”, facendolo stendere a terra. L’altro carabiniere, con un taser tra le mani, gli ha detto”hai ammazzato un ragazzo”. Ma Melloul Fataho nega e ripete “noo, noo” e si dispera. I carabinieri chiamano la centrale al cellulare: “lo abbiamo preso, lo abbiamo preso, ce lo abbiamo noi, avvisa tutti”.
L’arrestato, stando all’audio del video, sembra non essersi reso conto di aver commesso un omicidio. Si rivolge alla fidanzata, dicendole “amore vai in casa. Amore scusa, scusa”. Un carabiniere chiede alla ragazza “il fucile con la fiocina dove sta?” e lei indica una busta di plastica a terra.
La ricostruzione dell’assurdo omicidio
Kladjy è stato, infatti, ucciso per aver difeso un amico padre di famiglia suo amico durante una lite stradale.
Secondo quanto riportato dai carabinieri, l’aggressore si trovava a bordo di un’Opel Astra guidata da una donna. L’incidente è avvenuto quando l’auto che li precedeva, guidata da un uomo con moglie e due bambini a bordo, ha suscitato l’ira dell’aggressore. Dopo diverse suonate del clacson da parte della conducente dell’Opel Astra, che forse intendeva solo chiedere il permesso di superare, la situazione è degenerata a una rotatoria. L’uomo è sceso dall’auto e ha aggredito il conducente dell’auto davanti, un padre di famiglia che viaggiava con la moglie e i bambini. Il 23enne, a bordo dell’auto che seguiva l’Opel Astra e che conosceva il padre di famiglia aggredito, è intervenuto in sua difesa. A questo punto, l’aggressore ha estratto da un portabagagli un fucile da pesca e ha colpito il giovane con una fiocina al petto, uccidendolo all’istante.
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