Si chiama Aram, ha 18 anni e su Instagram ha raccontato di essere stata insultata e aggredita quando era una 15enne da un uomo di 60 a bordo di un autobus, a Torino.
Spinta da quando successo negli Stati Uniti d’America a George Floyd, la ragazza ha condiviso un video su Instagram: «Ho deciso di fare questo video perché a quanto pare certa gente non ha capito che quello che sta succedendo in America succede anche in Italia».
Poi il racconto della sua vicenda: «Ero minorenne, non potevano mettere il mio nome sui giornali» ma fu scelto quello di Giulia. «Giulia per me è un’italiana normalissima, avrei voluto che ci fosse scritto Aram così che tutti capissero cosa è successo», ha aggiunto la 18enne che oggi è giocatrice di basket a Moncalieri.
https://www.instagram.com/p/CA76Hzoli0a/
«La cosa che quando ci penso mi fa più male è stato che quando ho raccontato cosa era successo a mio padre non mi ha detto ‘non succederà piu’, ma ‘devi abituarti a reagire perché succederà tante altre volte’».
Aram ha detto di avere dovuto sopportare «parecchie esperienze brutte con il razzismo, che mi ricordo come se fosse ieri e che vorrei dimenticare». Le hanno anche detto: «ti sbianco con la candeggina se non impari».
La ragazza ha scelto di condividere il video «perché ne avevo bisogno, e perché c’è un razzismo inconsapevole diffuso». «Dopo il video mi sono arrivate tante scuse di persone che hanno capito di aver fatto alcune delle cose che cito senza essersi mai accorte del problema. Se tutti mi chiedono dei miei capelli e della mia pelle mi fanno sentire una novità negativa», ha proseguito.
Per Aram, in Italia, la situazione non è migliorata: «Non ho più ricevuto calci, come quella volta, ma prima si dava più peso alla parola mentre ora sui social la gente pensa di potersi permettere di dire tutto. Mio padre quando ha visto il video mi ha abbracciata. I miei genitori mi supportano in questo».
Aram sarà sabato alle manifestazioni per sostenere le proteste americane ma non sa se sarà a Genova o a Torino.
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