La scorsa settimana, due camerieri di un ristorante di Bentonville, in Arkansas, negli Stati Uniti d’America, hanno ricevuto un regalo inatteso da un cliente.

Grant Wise, un imprenditore che cena abitualmente al ristorante Oven and Tap, proprietario della società immobiliare locale Witly, ha lasciato una mancia ai due camerieri di ben 4.400 dollari, circa 3.900 euro. L’obiettivo? Aiutare una categoria di lavoratori colpita duramente dalla pandemia di Covid-19.

Uno dei due, Ryan Brandt, pensava che avrebbe potuto portare a casa la metà della somma: “Ero scioccata e sopraffatta dalla gioia e dalla gratitudine”, ha raccontato a CBS KFSM.

Inoltre, in un post condiviso su Instragram, uno dei collaboratori dell’imprenditore ha spiegato che, dopo avere cenato al ristorante, ogni commensale ha versato 100 dollari per la mancia e un video mostra Grant Wise che dà la somma totale a Ryan Brandt visibilmente scossa.

 

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Trenta minuti dopo aver ricevuto la generosa mancia – ha raccontato la commessa – il suo capo le ha detto che poteva tenersi solo il 20%. “Tornare indietro e scoprire che non potevo avere tutti quei soldi, è stato scoraggiante perché non siamo soliti dividerla”, ha detto Brandt che ha lavorato in quel ristorante per più di tre anni. Sì, perché quel denaro sarebbe stato condiviso con il resto del personale.

In una nota, i proprietari del locale, Mollie Mullis e Luke Wetzel, hanno spiegato che si tratta di una pratica comune: “Elogiamo l’azienda che ha cenato da noi e la mancia generosa data al nostro personale. Hanno il diritto assoluto di dare la mancia a chi vogliono e abbiamo onorato quella richiesta”.

Ma quando l’imprenditore ha saputo che la somma sarebbe stata divisa con tutto il personale, si è lamentato con il ristorante e ha recuperato i soldi per poi riconsegnare la mancia alla cameriera fuori dal locale.

Tuttavia, per non avere diviso la mancia con i colleghi, Ryan Brandt è stata licenziata e uno dei commensali che ha contribuito a quella somma ha avviato una raccolta fondi per aiutarla a pagare le spese necessarie quotidiane, tra cui le bollette e il rimborso del prestito studentesco.

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