- Arrestato a Lisbona Francesco Pelle, boss della ‘ndrangheta.
- Pelle era irreperibile dal 2007.
- Pelle figura tra i 30 latitanti più pericolosi.
È stato arrestato a Lisbona, in Portogallo, il boss della ‘ndrangheta Francesco Pelle, 43 anni, scovato dai Carabinieri in una clinica della capitale portoghese dov’era in cura per il Covid-19. Era irreperibile dal 2007.
Originario di Locri, soprannominato Ciccio Pakistan, era ricercato dal giugno del 2019 per associazione per delinquere di tipo mafioso e omicidio. Condannato alla pena dell’ergastolo, Pelle figura fra i trenta latitanti più pericolosi.
Pelle, infatti, è stato condannato all’ergastolo in via definitiva dalla Cassazione nel 2019 quale mandante della strage di Natale del 24 dicembre 2006 in cui fu uccisa Maria Strangio, moglie del capoclan avversario Giovanni Luca Nirta. Episodio, che nella faida di San Luca tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio, fece da prologo alla strage di Ferragosto 2007 a Duisburg, in Germania con 6 morti.
Pelle, tra l’altro, dall’età di 29 anni, è costretto a vivere su una sedia a rotelle: venne ferito in un agguato il 31 luglio 2006, quando fu colpito a colpi di fucile mentre si trovava sul balcone di casa, insieme al figlio appena nato che teneva in braccio. I proiettili raggiunsero la spina dorsale, provocando una paralisi.
co Pelle si trova ora piantonato nell’Hospital de Sao José di Lisbona. Ad individuarlo, in seguito alle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria, sono stati gli agenti dell’Unità nazionale contro il terrorismo (UNCT) della polizia portoghese che hanno ricevuto le informazioni nell’ambito di I Can, il progetto della Direzione centrale della Polizia criminale in collaborazione con l’Interpool per la cattura dei latitanti e l’aggressione dei patrimoni illeciti della ‘ndrangheta.
Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, su Twitter ha scritto: «Francesco Pelle finisce a Lisbona la sua latitanza! Arrestare latitanti da fiducia nello Stato, arrestare i latitanti più pericolosi e fra i più ricercati da soddisfazione e motivo per continuare a credere nello Stato. Un plauso a chi è riuscito a prenderlo».
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