La Germania è stata colpita da un nuovo attacco, questa volta a Magdeburgo, dove un’auto ha travolto decine di persone al mercatino di Natale della città. L’incidente, avvenuto nella serata di venerdì 20 dicembre, ha causato la morte di due persone, tra cui un bambino, e il ferimento di almeno settanta individui. La scena è stata descritta come caotica, con bancarelle distrutte e decine di soccorritori impegnati a prestare aiuto.
L’autore dell’attentato: un “lupo solitario”?
Le autorità tedesche hanno identificato il responsabile come un cittadino saudita di 50 anni, psichiatra residente in Germania dal 2006. L’uomo, sostenitore di teorie complottiste e seguace di figure controverse come Alex Jones e Tommy Robinson, aveva espresso posizioni estremiste sul suo profilo X. Secondo le autorità, avrebbe agito da solo, ma la polizia non esclude ulteriori sviluppi.
Avvertimenti ignorati?
Fonti dell’intelligence saudita avevano avvertito la Germania della pericolosità dell’individuo, chiedendone l’estradizione. Nonostante ciò, l’uomo continuava a vivere nella Sassonia-Anhalt. Il premier regionale Reiner Haseloff ha assicurato che non ci sarebbero ulteriori minacce immediate, mentre la polizia ha perquisito la sua abitazione poche ore dopo l’attacco.
Un’azione deliberata
Le immagini delle telecamere mostrano l’auto, una BMW nera, lanciarsi a tutta velocità per almeno 400 metri tra le bancarelle affollate. L’uomo è stato arrestato sul posto, dopo essere stato immobilizzato dagli agenti con le armi puntate. L’attacco richiama tristemente alla memoria l’attentato jihadista del 2016 al mercatino di Natale di Berlino, dove un tunisino uccise 12 persone.
Reazioni e condanne
Il cancelliere Olaf Scholz ha definito l’episodio “un’interruzione brutale dell’attesa di un Natale pacifico”, mentre il presidente Frank-Walter Steinmeier ha sottolineato l’importanza di chiarire i retroscena di questo “terribile atto”. La ministra dell’Interno Nancy Faeser, già in allerta per i mercatini di Natale, ha espresso il suo dolore per le vittime e le loro famiglie.
Reazioni di solidarietà sono arrivate anche da diversi leader mondiali, tra cui Emmanuel Macron, Giorgia Meloni e Pedro Sanchez, oltre che dal governo saudita, che ha ribadito il suo rifiuto della violenza. Le parole di esponenti della destra europea, come Alice Weidel, Marine Le Pen e Nigel Farage, hanno invece sollevato il dibattito sulla sicurezza e sull’immigrazione.
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