A Sant’Antonio di Porcia, in provincia di Pordenone, un 15enne di nome Giovanni Zanier è stato travolto e ucciso da un’auto. Il dramma è avvenuto intorno alle 2.30 della notte di ieri, domenica 21 agosto.

Stando a una prima ricostruzione dei Carabinieri, il 15enne è stato investito mentre si trovava al lato della strada in sella ad una bicicletta, insieme ad alcuni amici.

Arrestata per omicidio stradale la donna che era alla guida dell’auto. Lo ha stabilito la Procura di Pordenone sulla scorta degli accertamenti dei Carabinieri. Si tratta di una giovane di 20 anni, militare statunitense in servizio alla Base Usaf di Aviano.

Si è appreso che la misura è stata decisa in base alla gravità delle conseguenze dell’incidente e non per altre motivazioni: la donna, infatti, si è subito fermata a soccorrere il ragazzino, poi, sotto shock, è stata portata in ambulanza all’ospedale di Pordenone, dov’è stata sottoposta agli accertamenti con l’etilometro ma i risultati non sono ancora pervenuti agli investigatori. Com’è prassi in questi casi, essendo la giovane incensurata, è stata posta agli arresti domiciliari.

La ricostruzione

Secondo quanto hanno appurato i carabinieri della locale Compagnia, pochi minuti dopo le 2.30, il ragazzino stava conducendo la propria bicicletta, a mano, lungo la pista ciclabile di via Lazio, nel quartiere di Sant’Antonio, a Porcia.

L’auto condotta dalla 20enne americana sopraggiungeva, intanto, dall’uscita di una rotatoria. Persa aderenza con l’asfalto, ha sbandato e ha colpito, da dietro, l’adolescente sbalzandolo in avanti di una decina di metri.

La strada buia

La rotatoria tra via Lazio e via Roveredo era completamente buia per la politica di risparmio energetico stabilita dal Comune. Infatti, come appreso dall’Ansa, il municipio da alcuni mesi, per risparmiare sulla bolletta della pubblica illuminazione, ha stabilito di spegnere i lampioni, su gran parte della rete viaria, a partire dalle 2 di notte. Tra le cause dell’uscita di strada, su cui indagano i Carabinieri, oltre alla velocità non commisurata alla pericolosità del tratto, c’è anche la scarsa visibilità. L’auto della donna, prima di travolgere il ragazzo, ha divelto un cartellone stradale e ha oltrepassato un piccolo cordolo che delimita la strada dalla pista ciclabile, su cui la vittima si trovava assieme ad alcuni amici, e stavano rincasando.