Controlla casualmente le immagini dell’impianto di video-sorveglianza dell’abitazione e scopre che la baby-sitter alla quale aveva affidato la figlia di tre anni ha compiuto atti di auto-erotismo utilizzando un aspirapolvere giocattolo della bimba.

Una pratica condotta autonomamente e in alcun modo senza coinvolgere la piccola. E’ accaduto nel Pordenonese. Al processo che ne è seguito, la donna, sudamericana, è stata condannata a un anno con la condizionale per corruzione di minori.