Nuovo episodio di sabotaggio contro gli autovelox in Veneto. Infattti, una serie di atti vandalici, principalmente nella zona di Rovigo, ha portato alla distruzione di diverse apparecchiature di controllo della velocità. L’escalation di violenza ha raggiunto un nuovo picco con un atto di esplosione notturna che ha coinvolto un autovelox sulla statale 307 del Santo a Cadoneghe, in provincia di Padova.

L’Atto di Sabotaggio a Cadoneghe

Nella notte scorsa, un ignoto individuo ha piazzato una miscela esplosiva alla base dell’autovelox che ha registrato circa 24mila infrazioni in un solo mese. La detonazione ha provocato una fiammata e ha danneggiato gravemente l’apparecchio. Mentre il tubo di sostegno e la macchina elettronica sono rimasti in piedi, il tombino in ghisa dei sottoservizi è stato scoperchiato. Gli abitanti della zona sono stati svegliati dal rumore e dalla fiammata e sono usciti dalle loro case. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per mettere in sicurezza l’area.

Indagini in Corso

I Carabinieri hanno avviato un’indagine per identificare gli autori dell’attentato. Questo atto di sabotaggio rappresenta una nuova tappa nella crescente conflittualità tra gli automobilisti e le apparecchiature di controllo della velocità. Negli ultimi tempi, sono stati segnalati attacchi con taglio alla base di autovelox, ma l’utilizzo di esplosivi rappresenta un salto di pericolosità.

Polemiche e Contestazioni

La situazione è ulteriormente alimentata dalle contestazioni da parte degli automobilisti multati. Molti sostengono che l’autovelox fosse privo dei cartelli verticali di avviso, previsti per legge. La foto con gli operai del Comune che affiggono il cartello di avviso sotto l’autovelox ha sollevato dubbi sulla corretta segnaletica. Il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro, ha chiarito che il cartello era un’aggiunta rispetto alla segnaletica esistente.

Infine, l’esplosione dell’autovelox ha scatenato reazioni contrastanti da parte dell’opinione pubblica. Mentre alcuni hanno espresso approvazione per l’atto di sabotaggio, sostenendo che rappresentasse una protesta contro ciò che percepiscono come un’amministrazione indifferente alle esigenze dei cittadini, altri sono stati più critici e hanno condannato fermamente la distruzione dell’apparecchio.

Un commento su social media ha dichiarato: “Questo è quello che succede quando chi dovrebbe amministrare si prende gioco dei cittadini”.

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