Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e rappresentante italiano al Consiglio dell’OMS, intervistato dal Messaggero, ha affermato: «Teniamoci pronti a migliaia di focolai. Ad autunno non basterà il tracciamento manuale realizzato fino a oggi. Sarà decisa la tecnologia, come l’app Immuni che però funzionerà appieno solo se la scaricherà il 60-70 per cento dei cittadini».
L’esperto ha poi spiegato che «l’indice Rt è uno dei parametri. Anche perché quando i numeri sono bassi e c’è un focolaio come quello di questi giorni, è chiaro che l’Rt si alza subito (facendo riferimento a quello del Lazio che è allo 0,93, n.d.r.). Dobbiamo guardare anche ai numeri assoluti e alla capacità di risposta del sistema sanitario, se si fanno tutti i tamponi necessari per circoscrivere i focolai in tempi stretti. Se si ha l’Rt a 0,9 con dieci casi, è un conto, se si ha lo stesso indice con mille casi è tutto un altro scenario».
Ricciardi ha anche detto che «è decisiva la capacità di fare diagnosi tempestivamente e la risposta assistenziale sul territorio. Finora le Regioni stanno rispondendo bene nel contenere i nuovi cluster. Ma è chiaro che in questo momento, dato il numero limitato di focolai, è possibile reagire più facilmente. Se si arriva a una situazione di migliaia di cluster è necessario essere aiutati dal tracciamento tecnologico. Dobbiamo prepararci alla possibilità che ad autunno i numeri si alzino e dobbiamo farci trovare pronti».
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