Un conduttore televisivo russo si è scusato per avere chiesto che i bambini ucraini debbano essere annegati. Nonostante la marcia indietro, il Comitato investigativo russo ha reso noto che le parole di Anton Krasovsky sono sotto inchiesta.
La (pessima) opinione del conduttore è stata espressa sull’emittente statale RT: Krasovsky ha detto che i bambini ucraini che vedevano i russi come occupanti ai tempi dell’Unione Sovietica sarebbero stati “gettati direttamente in un fiume con una forte corrente” e annegati.
Secondo Kiev si è trattata di un’incitamento al genocidicio.
Margarita Simonyan, caporedattrice del canale, ha comunicato di avere sospeso Krasovsky a causa dei suoi commenti “disgustosi”, aggiungendo che nessuno a RT condivide le sue opinioni.
Krasovsky, dal canto suo, sui social media ha parlato di “imbarazzo” ma “succede: sei in onda, ti lasci trasportare. E non puoi fermarti. Chiedo perdono a tutti coloro che sono rimasti sbalorditi da quanto ho detto”.
La TV di stato, pesantemente controllata dal Cremlino, sostiene l’invasione russa dell’Ucraina, invitando persino spesso il presidente Vladimir Putin ad adottare un approccio ancora più aggressivo. Tuttavia, anche secondo il Cremlino, le parole di Krasvosky hanno oltrepassato il limite. Il comitato investigativo, che si occupa di reati gravi, infatti, ha affermato che esaminerà queste “dichiarazioni taglienti”.
Krasovsky è un commentatore pro-guerra della televisione russa che è stato sanzionato giò dall’Unione Europea. Tra l’altro, la scorsa settimana, ha anche parlato di bambini da spingere nelle capanne, dandogli fuoco, nonché ha scherzato sullo stupro delle donne ucraine.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, su Twitter, ha scritto: “I governi che non hanno ancora vietato RT devono guardare questo estratto”, sottolineando che l’Ucraina dovrebbe mettere sotto processo Krasovsky per “incitamento aggressivo al genocidio”.
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