La reazione del Governo Conte all’ordinanza della Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, sulla riapertura da oggi di bar e ristoranti (seppur con servizio solo ai tavoli all’aperto) è arrivata.

Stando a quanto si è appreso, infatti, l’Esecutivo va verso la diffida della decisione calabra perché contrari al DPCM sulla fase due che sarà in vigore fino al 3 maggio. Se n’è parlato nel Consiglio dei Ministri che si è svolto stamattina. La diffida è il passo che precede l’impugnativa: è una lettera con cui s’invita il governatore a rimuovere le parti incoerenti dell’ordinanza rispetto al DPCM. Nel caso in cui le modifiche non dovessero essere approvate, il Governo può ricorrere al TAR o alla Conaulta e impugnare l’ordinanza.

Inoltre, ci sono sindaci che non solo non hanno accolto con favore la decisione della Santelli ma stanno preparando delle contro – ordinanze per annullare gli effetti di quelkla regionale. Su Twitter il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha affermato: «A volte la realtà supera la fantasia. Non si gioca sulla pelle e sulla salute dei cittadini. Spero che la notte porti consiglio, in caso contrario è ovvio che ci determineremo di conseguenza».

Anche il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, contro l’ordinanza: «È vero che la Calabria è Regione interessata ad oggi in maniera marginale dall’epidemia Covid-19. Ciò anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione Calabria e per il rigore nell’osservare le prescrizioni indicate. Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità Scientifica». Secondo Mascaro, «il ritorno all’auspicata normalità dovrà avvenire gradualmente e verificandone passo dopo passo gli effetti; non si può rischiare di vanificare i sacrifici immensi che da due mesi sopportano i nostri concittadini». Di conseguenza «il Comune di Lamezia Terme adotterà ordinanza con la quale bloccherà da subito l’applicazione del provvedimento della Regione Calabria del 29 aprile e continuerà ad adeguarsi alle prescrizioni nazionali e a quanto stabilito nelle ordinanze sindacali emesse o da emettere. Dobbiamo salvaguardare la nostra salute ed il nostro futuro. Ce la faremo».

In ‘rivolta’ anche il sindaco di Carlopoli (Catanzaro), Mario Talarico che, tramite un avviso, ha contestato l’atto firmato dalla Santelli. Infine, il sindaco di Trebisacce (Cosenza), Franco Mundo, si è riservato di impugnare il provvedimento.

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