• Tragico incidente ferroviario in provincia di Bari.
  • Una ragazza di 16 anni è morta, investita da un treno Intercity.
  • La 16enne indossava le cuffiette al momento del dramma.

Dramma ieri sera, sabato 23 ottobre, ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, in Puglia. Una ragazzina di appena 16 anni è stata investita da un treno Intercity, diretto verso nord. Si trovava lì insieme ad alcuni amici nei pressi dei binari.

Stando a una prima ricostruzione, la 16enne era seduta vicino ai binari, a poche decine di metri dalla stazione; aveva le cuffiette e non si sarebbe accorta del treno in corsa. La vittima risiedeva nella vicina Cassano Murge.

La zona della stazione è molto frequentata dai giovani, tanto che la scorsa notte, dopo la tragedia, il sindaco di Acquaviva Davide Carlucci su Facebook ha scritto che «giusto un paio d’ore prima che avvenisse il terribile incidente, ho personalmente accompagnato gli agenti di Polizia locale in un giro di controllo in stazione durante il quale, dopo aver provato a dialogare con alcuni dei ragazzi che frequentano quel posto per capirne le ragioni, li abbiamo invitati a trascorrere il loro tempo in altri luoghi più sicuri della città. Non è certo la prima volta che ci ritroviamo a occuparci dei problemi di sicurezza che si presentano lungo la linea ferroviaria. Ora, però, è successo l’irreparabile. La nostra comunità si stringe intorno ai familiari e agli amici della vittima».

LA RICOSTRUZIONE DELLA TRAGEDIA

La 16enne era seduta su un muretto a ridosso della banchina che costeggia i binari. Altri giovani che erano sul post al momento della tragedia e amici della vittima sono stati ascoltati fino a tarda ora dagli investigatori, confermando l’ipotesi della fatalità.

L’adolescente non si sarebbe accorta del convoglio che arrivava alla velocità di 100 chilometri all’ora, forse distratta perché indossava delle cuffiette, e sarebbe stata risucchiata dal treno, sbattendo violentemente contro una carrozza.

L’orientamento del pm di turno del Tribunale di Bari, Manfredi Dini Ciacci, è di non fare l’autopsia, perché la dinamica è chiara e al momento non si ipotizzano responsabilità.

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