• Due politici hanno occupato gli uffici della Regione Lazio per protestare contro il Green Pass.
  • La deputata Sara Cunial e il consigliere Davide Barillari hanno raccontato la protesta su Facebook.
  • Entrambi hanno affermato che non se ne andranno se non con la forza.

Sara Cunial, deputata del Gruppo Misto, e Davide Barillari, consiglieri della Regione Lazio hanno «occupato gli uffici della Regione Lazio, per dare un segnale forte di resistenza e solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che da oggi vedranno calpestati i loro diritti e la loro dignità». Il riferimento è all’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati, scattato oggi, venerdì 15 ottobre.

I due, entrambi espulsi dal MoVimento 5 Stelle, tramite un video condiviso su Facebook, hanno raccontato: «Siamo entrati ieri sera e abbiamo passato qui la notte. Continuiamo l’occupazione. Unitevi a noi, presidio al Consiglio della Regione Lazio, Pisana, dalle 9.30. Buona resistenza a tutti!».

LA NOTA DEI DUE ESPONENTI POLITICI

«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese», si legge in una nota dei due esponenti politici, apertamente sostenitori delle posizioni No Vax.

«La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. La libertà personale è inviolabile. Questa è la nostra Costituzione e tutti i cittadini e gli organi dello Stato sono chiamati a osservarla fedelmente. E noi siamo qui per questo», aggiungono i due.

«Migliaia di persone sono morte per veder riconosciuti questi diritti. Noi siamo qui oggi per onorarne la memoria e per difendere con ogni mezzo quei diritti che giorno dopo giorno ci vengono vergognosamente strappati. Il nostro Lavoro, la nostra vita, la nostra dignità non sono barattabili. Noi non siamo in vendita. E non ci piegheremo ad alcun bieco, vile e oltraggioso ricatto qual è quello che si sta compiendo in queste ora chiedendo a milioni di lavoratori italiani di rinunciare al proprio posto o alla propria integrità. Non avete fatto i conti però – avvertono – con il popolo italiano, con i milioni di cittadini pronti a resistere e a lottare».

cunial green pass

«Tantissime persone – dicono ancora – oggi sciopereranno o non si presenteranno al lavoro. Esigono ascolto e rispetto. Noi siamo qui a rappresentarle. Siamo con loro in questa battaglia. Siamo stati eletti per questo. Per dar voce ai nostri elettori. Anche e soprattutto se questi sono minoranze. I diritti concessi ai pochi, in cambio di qualcosa, si chiamano privilegi e uno Stato che si erge su questo principio si chiama dittatura. Non possiamo permetterlo. Ci dovranno portare via con la forza, calpestando fino all’ultimo brandello della legislazione italiana, se vorranno metterci a tacere. In caso contrario noi saremo qui, a dimostrare che ad alzare la testa e a dire no a tutto questo siamo in tanti e saremo sempre di più».

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