Salgono a 12 le vittime dell’attentato compiuto ieri sera a Berlino nel mercato di Natale del Kundam, nel quartiere di Charlottenburg. Il tir lanciato sulla folla è stato un atto deliberato: un presunto attentato. La polizia tedesca, dopo le iniziali cautele sulla matrice della strage di ieri, non sembra nutrire più particolari dubbi.
Almeno 12 i morti e 48 feriti, di cui alcuni in gravi condizioni. Il presunto attentatore fuggito a piedi, è stato arrestato a due chilometri dal mercato di Natale. Sarebbe un migrante rifugiato e richiedente asilo. Era probabilmente lui alla guida del mezzo . Un secondo uomo è stato trovato morto nell’abitacolo del camion probabilmente ucciso dallo schianto del mezzo contro gli alberi di Natale alla fine della strada. Si tratta di un cittadino polacco, forse colui che aveva la disponibilità del mezzo visto che il tir è risultato essere di proprietà di un’azienda di trasporti di Danzica, in Polonia, la Ariel Zurawski. Il titolare ha confermato che l’uomo trovato morto è suo cugino, con il quale aveva parlato per l’ultima volta al telefono lunedì a mezzogiorno. L’uomo stava rientrando in Polonia dall’Italia e avrebbe fatto tappa per una consegna a Berlino dove intendeva trascorrere la notte.
La dinamica dell’accaduto ricorda la strage di Nizza dello scorso 14 luglio quando 84 persone vennero uccise da un camion lanciato contro la folla. In questo caso le vittime sono state di meno perchè la strada è più stretta e ingombrata e soprattutto più corta e gli alberi di Natale hanno impedito il proseguire della corsa del mezzo.
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