Stefanía Villamizar González, ballerina di 10 anni, è deceduta in seguito a complicanze legate a un parassita cerebrale contratto in una piscina durante le vacanze familiari nel giugno scorso. I sintomi iniziali comprendevano dolore alle orecchie, febbre e vomito. Il dramma è avvenuto in Colombia.

Naegleria fowleri, l’Ameba Mangia-Cervello

Gli esperti ritengono che la causa della tragedia sia il Naegleria fowleri, comunemente noto come ameba mangia-cervello, presente spesso nelle acque dolci. Questo parassita, responsabile di un’infiammazione cerebrale grave, ha un tasso di mortalità del 97%.

La madre di Stefanía ritiene che sua figlia abbia contratto l’ameba attraverso il naso mentre giocava in acqua. La famiglia, distrutta dal lutto, ha deciso di condividere la storia per sensibilizzare sull’importanza delle misure preventive.

Il responsabile dell’hotel in cui si presume che Stefanía abbia contratto l’ameba ha promesso di rafforzare gli standard di sicurezza. Al momento, non sono emerse accuse penali legate all’incidente.

L’ameba è presente in acque dolci come laghi e fiumi e può anche colpire in luoghi come parchi acquatici e piscine. L’infezione avviene quando l’ameba entra nel corpo attraverso il naso, causando sintomi quali mal di testa, febbre, nausea e vomito. La morte può sopraggiungere entro cinque giorni dai primi sintomi.

Nonostante la gravità dell’infezione, ci sono storie sporadiche di persone che hanno superato l’ameba mangia-cervello. Tuttavia, la sopravvivenza spesso comporta danni gravi al tessuto cerebrale, richiedendo un processo di riapprendimento di abilità motorie e cognitive.