I bambini delle scuole elementari del quarto istituto comprensivo di Nocera Inferiore (Salerno, Campania) sarebbero rimasti traumatizzati da una giornata di approfondimento sul beato Carlo Acutis. La dirigente scolastica, Annarosaria Lombardo, è stata segnalata al provveditorato regionale. Ne parla IlMessaggero.it.
A quanto pare, la decisione della dirigente scolastica di educare gli studenti anche a figure di spicco dell’attualità sembra non essere stata ben accolta dai genitori.
Cos’è successo?
Il fatto risale allo scorso 9 febbraio, al plesso di via Malinconico nel quartiere di Casolla a Nocera Inferiore.
La dirigente scolastica, Annarosaria Lombardo, avrebbe invitato gli alunni delle scuole elementari ad approfondire la storia di Carlo Acutis, il 15enne beatificato nel 2020, morto a causa di una forma di leucemia fulminante nell’ottobre del 2006 e sepolto ad Assisi.
Tuttavia, alcuni genitori hanno segnalato che l’incontro avrebbe colpito, se non addirittura traumatizzato, i piccoli alunni. Infatti, la visione delle immagini dei resti mortali del beato Acutis e il contatto con una sua reliquia, una ciocca di capelli in possesso della dirigente scolastica, avrebbe causato uno shock agli studenti. Inoltre, i genitori hanno lamentato il mancato preavviso e l’accordo con le famiglie per l’approfondimento su Acutis e ciò ha portato alla segnalazione della vicenda al provveditorato regionale.
Il testo della segnalazione
Nella segnalazione si legge: “Un fatto alquanto grave nell’ambito di una scuola statale e laica e che, oltre a violare la normativa vigente, tocca la delicata sfera del processo di formazione e dello sviluppo psicologico e cognitivo di bambini di massimo 11 anni. Il 9 febbraio scorso nel plesso Marrazzo, e precedentemente in altri plessi dello stesso quarto istituto comprensivo, la dirigente Anna Rosaria Lombardo riuniva i bambini a turno ed esponeva, su apposito drappo religioso, una reliquia consistente in una ciocca di capelli del beato Acutis, facendo recitare ai bambini varie preghiere. Nello spiegare l’identità del beato, inoltre, la dirigente mostrava dal suo cellulare una foto della salma del ragazzo beatificato, provocando in molti di loro un notevole turbamento. Tale atto di culto non era stato né deliberato dagli organi collegiali, né preavvisato ai genitori e si è svolto in sostituzione delle normali ore di lezione. Crediamo che il compito di un dirigente scolastico non sia quello di celebrare discutibili riti religiosi durante l’orario didattico, peraltro senza preavvisare i genitori dando loro la possibilità di sottrarre i propri figli ad un indottrinamento non voluto e ad un turbamento nei più sensibili che, nei giorni e settimane successive, parlavano di capelli e bambini morti”.
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