Una madre, straziata dal dolore, ha condiviso sui social media un filmato in cui si vede il figlio di nove anni che chiede una corda per togliersi la vita dopo essere stato vittima di bullismo a scuola per il suo nanismo.

Yarraka Bayles, di Brisbane (Australia), ha filmato il figlio Quaden che piange in auto dopo averlo preso dalla scuola e poi ha condiviso il video su Facebook, visualizzato oltre tre milioni di volte. Il bambino, che ha il tipo più comune di nanismo chiamato acondroplasia, dice a sua madre: «Dammi una corda, voglio uccidermi» ma anche: «Voglio solo pugnalarmi al cuore… Voglio che qualcuno mi uccida».

Da quando è stato condiviso il video, Yarraka è stata inondata da messaggi di sostegno da parte di amici e sconosciuti. Inoltre, la Indigenous All Stars, la squadra indigena della lega australiana di rugby, ha invitato Quaden in campo nel match con il New Zealand Māori (selezione neozelandese che rappresenta la popolazione Māori) con tanto di foto scattata con la stella Latrell Mitchell:

La madre di Quaden ha scelto di condividere il video su Facebook per sensibilizzare sulle conseguenze del bullismo. All’inizio del video la donna dice: «Ho appena preso mio figlio da scuola, ho assistito a un episodio di bullismo, ho telefonato al preside e voglio che la gente sappia che questo è l’effetto del bullismo. Questo è ciò che fa il bullismo. Quindi, per favore, educa i tuoi figli, la tua famiglia, i tuoi amici perché tutto ciò che serve è un altro esempio…». E ancora: «Questo è l’impatto che il bullismo ha su un bambino di nove anni che vuole soltanto andare a scuola, ricevere un’istruzione e divertirsi ma ogni singolo giorno succede qualcosa. Un altro episodio, un altro bullismo, un’altra provocazione, un altro insulto».

Yarraka non ha specificato quale sia stato l’atto di bullismo che ha causato la reazione del figlio ma, in precedenza, ha raccontato che è stato chiamato ‘nano’ da uno dei suoi compagni di classe. Inoltre, il bambino ha tentato di togliersi la vita già tre anni fa, all’età di sei: «Gli ho spiegato che una volta che vai, non puoi più tornare indietro».

Ci si augura, quindi, che quel video possa servire a qualcosa, almeno nella scuola frequentata da Quaden…