Continua a tenere banco la vicenda del bonus da 600 euro richiesto e ottenuto da cinque deputati: tre della Lega, uno del MoVimento 5 Stelle e uno di Italia Viva.

Innanzitutto, ha smentito di essere uno della cinquina Mario Lolini, parlamentare leghista, aggiungendo che neppure le sue aziende hanno mai fatto richiesta del bonus da mille euro che spettavano alle imprese agricole. In una nota Lolini ha precisato che è stata anche fatta un’ulteriore verifica con il commercialista e che dimostra come non esistano neppure richieste fatte, a sua insaputa, a nome dell’onorevole.

E Marco Di Maio, deputato di Italia Viva, su Twitter ha lanciato un appello: «Nelle ore scorse l’Inps ha fatto trapelare che 5 deputati, di cui uno di Italia Viva, avrebbero richiesto il bonus per le p.iva. A Italia Viva però non risulta. L’istituto risponda alla richiesta fatta dal nostro presidente Ettore Rosato: faccia i nomi o smentisca. Subito».

Teresa Bellanova, ministra delle Politiche Agricole, nonché capodelegazione al governo e presidente di Italia Viva, in una nota ha dichiarato: «Ritengo ci sia una sola cosa da fare: l’Inps renda pubblici i nomi dei parlamentari che hanno ottenuto il bonus. Buttare fango su un’intera categoria, con notizie fatte trapelare in questo modo, è inaccettabile. È come gettare la pietra e nascondere la mano. Se ci sono parlamentari o consiglieri regionali che hanno incassato il bonus da 600 euro a fronte di indennità mensili rilevanti è bene che vengano alla luce. Ne hanno da guadagnare tutti, soprattutto la politica».

Infine, ci sono state le prime ammissioni ma da parte di consiglieri comunali (i cui gettoni non sono di certo comparabili a quanto percepito dai parlamentari. Jacopo Zannini, consigliere comunale di Trento della lista Europa Verde, ha affermato sui social: «Sono in Consiglio comunale a Trento e anche io non vivo di sola politica, pago l’affitto ogni mese e per marzo e aprile sono rimasto senza lavoro e ho chiesto come te i 600 euro visto che con i gettoni di presenza non sarei arrivato a fine mese… ed è giusto rivendicarlo». Ammissione anche da parte della consigliera comunale di Milano Anna Pirovano.

Articoli correlati