Il premier britannico Boris Johnson ha affermato che il tasso di infezione da coronavirus è peggiore nel Regno Unito rispetto alla Germania o all’Italia perché i britannici amano di più la libertà.
Rispondendo alle domande alla Camera dei Comuni, il primo ministro ha respinto le critiche secondo cui il sistema Test and Trace del Regno Unito potrebbe essere la causa dell’aumento dei tassi di infezione che lo ha costretto a introdurre nuove restrizioni sull’attività sociale ed economica.
Invece, come riportato su Independent, ha rimarcato la storia della Gran Bretagna come un «Paese amante della libertà» per spiegare il motivo per cui i suoi cittadini non sono disposti a obbedire alle istruzioni e alle regole per attenuare la malattia.
Il parlamentare laburista Ben Bradshaw, che ha provocato lo sfogo di Johnson, chiedendo perché il numero dei casi del Regno Unito fosse peggiore di Germania e Italia, ha detto a The Independent di essere rimasto «senza parole» dalla risposta del Primo Ministro. Ha affermato che il primo ministro stava manifestando «atteggiamenti obsoleti» sulla storia dei Paesi europei del governo nazista e fascista, e rischia di incoraggiare i cittadini a infrangere le regole per dimostrare il proprio amore per la libertà.
Nonostante sia il primo Paese europeo a sopportare il peso del Covid-19 arrivato dalla Cina, l’Italia ha finora evitato la forte ondata di seconda ondata osservata in paesi come Regno Unito, Spagna e Francia. Il nostro Paese ha registrato 1.392 nuovi casi e 14 morti il 22 settembre e ha un bilancio totale delle vittime di 35.738.
Il numero giornaliero dei nuovi casi della Germania, invece, ha raggiunto circa 2.300 all’inizio di questa settimana e il Paese ha registrato un totale di ‘appena’ 9.485 morti. Le nuove infezioni nel Regno Unito sono state quasi 5mila ieri e il bilancio delle vittime è di 41.825.
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