La Guardia di Finanza di Brescia ha individuato e denunciato 117 soggetti che nella Provincia hanno percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto.

Oltre alla denuncia dei responsabili all’Autorità giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno provveduto a segnalare le risultanze investigative alla direzione provinciale dell’INPS, ai fini dell’immediata revoca dell’erogazione del beneficio e del recupero delle somme indebitamente incassate, ad oggi quantificabili in diverse centinaia di migliaia di euro. Ma non solo.

Una recentissima e articolata operazione ad ampio raggio, portata a termine dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia, ha consentito di segnalare all’Autorità giudiziaria 61 soggetti per la violazione delle disposizioni del decreto.

In particolare la Guardia di Finanza ha individuato diversi casi di percezione del reddito di cittadinanza pur in presenza di soggetti sottoposti a detenzione o destinatari di misura cautelare personale. Tra questi, sono stati scoperti e denunciati anche taluni condannati in via definitiva per gravi reati, nonché un soggetto straniero che, oltre ad essere stato colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, è risultato proprietario di ben 3 autovetture di lusso, tra cui una Porsche di recente immatricolazione e di elevato valore commerciale.

L’ATTACCO DI CALDEROLI (LEGA)

Roberto Calderoli, senatore della Lega, ha commentato: «Percepivano il reddito di cittadinanza e giravano in Porsche: lo ha scoperto oggi la Guardia di finanza in due diverse operazioni ha scovato oltre 200 ‘furbetti’, definiamoli così, tra le province di Brescia e Treviso. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: ogni giorno le cronache ci raccontano di lavoratori in nero e cittadini che hanno altre fonti di redditi che si arricchiscono, percependo indebitamente il reddito di cittadinanza. Una misura che si doveva sperimentare ma che alla prova dei fatti, e lo confermano tutti gli indicatori delle associazioni produttive, non ha funzionato, perché non ha incentivato la ricerca del lavoro ed è finito in gran parte nelle tasche di furbetti, di chi lavora in nero o di chi non ha i requisiti per percepirlo, senza aiutare concretamente quei cittadini italiani in difficoltà, che hanno davvero bisogno».

«Daremo battaglia per smantellarlo e utilizzare tutte quelle risorse per incentivare il lavoro, ma quello vero, per esempio aiutando le imprese che assumono o che salvano i posto di lavoro, e per difendere le attuali pensioni, per difendere la sacrosanta Quota 100. Basta dare soldi a nullafacenti o furbetti, aiutiamo i nostri lavoratori e i nostri pensionati», ha concluso il senatore del Carroccio.

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