Carlo Calenda, leader del Terzo Polo (Azione + Italia Viva), intervistato dal Corriere della Sera, ha annunciato che “de da qui a mercoledì non ci sono novità non parteciperemo al voto per le vicepresidenze di Senato e Camera perché una delle opposizioni è esclusa dall’accordo PD – M5S, il che fa capire che sotto traccia un’intesa tra di loro su tutto c’è già”.

“I Dem non avendo più nessuna idea scelgono sulla base della consistenza elettorale. Dicono: i 5 Stelle hanno più voti andiamo con loro. Fossero i nazisti dell’Illinois farebbero lo stesso”.

E su Enrico Letta, segretario del Partito Democratico: “Non mi risponde. Non ho più sentito né lui né nessuno del PD, quindi anche sulle Regionali non abbiamo nessuna intesa. In Lombardia le strutture locali stanno lavorando per vedere se c’è lo spazio per un accordo ma nel Lazio non abbiamo notizie. Il PdDsta chiaramente puntando a rinsaldare i rapporti con il M5S e a escluderci”.

La reazione di Letta

Non si è fatta attendere la replica di Enrico Letta che ha parlato di “provocazioni e attacchi insopportabili” e c’è un “problema” anche con M5S, seppure “con forme comportamentali diverse”.

Cos’ha detto: “Lo stato di salute delle opposizioni sconta la continuazione del clima elettorale, quando chi stava attorno a noi ha esercitato una continua e progressiva attenzione critica nei nostri confronti. Queste prime settimane di legislatura sono partite nello stesso modo, soprattutto da parte di Calenda e Renzi, con provocazioni e attacchi insopportabili. Sembra che il campo dell’opposizione si debba ridurre a cosa dicono loro di noi. È una cosa francamente insostenibile e non ho mai visto nella mia vita politica una situazione così incomprensibile, che rende l’immagine di un’opposizione dove ognuno è per conto suo. Lo stesso problema riguarda anche il M5s, anche se con forme comportamentali diverse”.