Un’altra forte scossa sismica ha colpito i Campi Flegrei, generando preoccupazione tra gli abitanti e scienziati. Ieri sera, alle 22.08, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato un terremoto di magnitudo 4.0 a soli 3 chilometri di profondità. Questo evento è stato seguito da una scossa di magnitudo 2.2 alle 4.15 del mattino successivo. Si tratta del terremoto più forte registrato nella regione in quasi quattro decenni, suscitando preoccupazioni sull’attività sismica crescente.

Vigili del Fuoco al lavoro ma nessun ferito

Immediatamente dopo il terremoto di magnitudo 4.0, i vigili del fuoco sono intervenuti prontamente in risposta a segnalazioni di danni a edifici nella zona di Pozzuoli. Fortunatamente, non sono stati segnalati feriti. Tuttavia, alcune strutture hanno subito danni minori, con calcinacci caduti in alcune zone. La Protezione Civile nazionale ha subito stabilito contatti con le autorità locali per valutare la situazione e coordinare le misure di emergenza necessarie.

Incremento dell’attività sismica negli ultimi anni

Negli ultimi due anni, la regione dei Campi Flegrei ha sperimentato un aumento significativo dell’attività sismica, con un totale di 4987 terremoti registrati. Questo incremento ha destato preoccupazioni tra la popolazione locale e ha sollevato domande sul futuro dell’area. L’INGV e la Protezione Civile stanno lavorando incessantemente per monitorare e comprendere questa situazione critica.

Sollevamento del suolo e bradisismo

L’area dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di osservazione dell’Osservatorio Vesuviano, in stretta collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile. Secondo gli esperti, uno dei fenomeni più rilevanti è il sollevamento del suolo, noto come bradisismo. Questo sollevamento si verifica da diverso tempo e ha raggiunto una velocità media di circa 15 millimetri al mese dal 2023 in poi.

Nonostante il bradisismo in corso, gli scienziati dell’INGV affermano che al momento non ci sono elementi che suggeriscono significative evoluzioni del sistema a breve termine. Tuttavia, rimane una costante incertezza poiché eventuali variazioni nei parametri monitorati, inclusi quelli sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo, potrebbero portare a scenari di pericolosità differenti.