Carlo Calenda, leader di Azione, intervistato da La Stampa, ha affermato: “Su una base comune di valori e programmi, riassumibili nell’agenda Draghi, è possibile costruire con il PD un’alleanza elettorale di un fronte largo per battere le destre. E se vinciamo, indichiamo Draghi premier. Ma vanno chiarite prima alcune cose”.

Calenda, che si appresta a lanciare il programma insieme a +Europa, ha aggiunto: “Ho visto negli ultimi giorni che il PD ha fatto una scelta netta sui 5 Stelle. Ma attenzione, patti chiari, a Letta chiederò una cosa precisa. Ci vuole rispetto reciproco nella differenza, dovrebbe essere un polo europeista e democratico, con un’area liberal e una socialdemocratica. Non un listone unico”.

“Letta – ha continuato Calenda – deve domandare a tutti i suoi compagni di strada se sono d’accordo con l’agenda Draghi. Se uno dice no all’invio di armi in Ucraina e un altro dice che non vuole il rigassificatore, di che parliamo? Che offerta politica sarebbe? Molto confusa e con poco appeal, giusto?”. Il riferimento è a Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana che “ha dichiarato che l’agenda Conte è meglio di quella di Draghi. E uno che dice così, dentro un’alleanza che propugna l’agenda Draghi, che ci sta a fare? Non sono veti, ma una necessità di chiarezza. L’agenda Draghi non è un santino da sventolare ma in concreto significa che si fa il termovalorizzatore e che si rivede il reddito di cittadinanza, dando la possibilità di trovare lavoro e di fare colloqui settimanali. All’Italia serve pragmatismo, far accadere le cose: servono i termovalorizzatori, si fanno militarizzando i siti”.

Calenda ha specificato che “il mio non è un aut-aut. Certo, noi avremo un programma più industrialista e liberale rispetto a quello del PD. La legge elettorale consente di avere programmi di singoli partiti e idee diverse, senza un leader unico”.

Infine, sull’allenza con il PD, il leader di Azione ha chiarito: “Ma io non ho mai detto che non ci saremo alleati, ma se c’è una cosa imparata da Draghi è che ci si allea per fare delle cose, non contro qualcuno: presentiamo le nostre idee e su quelle apriremo un dialogo, ma non si può  pensare che si risolva tutto con una coalizione contro qualcuno”.

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