Continua a crescere il numero di nuovi casi di coronavirus a Pechino, la capitale della Cina: ne sono stati registrati altri 31, dopo i 27 del giorno precedente.
Per via del timore che possano svilupparsi altri focolai, è stata subito presa la decisione di cancellare molti volti nello scalo della megalopoli: 1.255, pari al 70% del totale, come riportato da People’s Daily. Sospesi anche i collegamenti con i bus per l’aereoporto.
Le autorità di Pechino, inoltre, hanno invitato i 21 milioni di abitanti ad evitare i «viaggi non essenziali» fuori dalla città e hanno ordinato la chiusura delle scuole. Altre città cinesi, invece, stanno imponendo la quarantena per i viaggiatori in arrivo da Pechino.
Pang Xinghuo, vicedirettrice del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Pechino, ha affermato: «In base alla curva epidemiologica abbiamo individuato i casi al loro stadio iniziale. Ora il trend è ancora in ascesa». «l’attuale focolaio emerso dal mercato all’ingrosso di Xinfadi, nel distretto di sudovest di Fengtai, ha provocato a Pechino 137 casi certi di Covid-19 da giovedì scorso», ha aggiunto, non escludendo un ulteriore incremento dei contagi.
IL SALMONE NORVEGESE
La Cina ha indicato come possibile causa del nuovo focolaio a Pechino il salmone importato dalla Norvegia, esaminato dopo che un gruppo di nuovi casi di Covid-19 è stato rintracciato nel mercato Xinfadi nella capitale cinese.
«Il problema è stato risolto – ha dichiarato il ministro della Pesca, Odd Emil Ingebrigtsen, citato da Tdn Finans – Oggi stiamo elaborando i dettagli e posso confermare che il problema sembra risolto».
In pratica, funzionari cinesi e norvegesi si sarebbero incontrati e hanno concluso che è improbabile che il salmone norvegese sia la fonte del virus. Foto: CGTN.com.
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