L’inchiesta condotta dalla procura di Genova e dalla Direzione Distrettuale Antimafia sta mettendo in luce presunti episodi di corruzione che coinvolgono il settore sanitario ligure, toccando direttamente la politica regionale.

Doppio filone di indagine: vaccini e finanziamenti

Le investigazioni si articolano in due principali direzioni: la prima concerne la gestione dei dati relativi ai vaccini COVID-19, mentre la seconda esplora presunti finanziamenti illeciti ricevuti dal governatore Giovanni Toti. I quotidiani hanno rivelato che potrebbero esserci irregolarità nel conteggio dei dati sui vaccini per ottenere maggiori forniture.

Nel dettaglio, Giovanni Toti e il suo ex capo di gabinetto Matteo Cozzani, entrambi agli arresti domiciliari, sono al centro delle indagini per presunto falso in relazione ai dati COVID. Le intercettazioni suggeriscono che i numeri potrebbero essere stati alterati per acquisire più dosi di vaccino, con dialoghi compromettenti registrati nelle “cimici” dell’ufficio di Cozzani.

Sospetti su finanziamenti e contratti nel settore sanitario

Il secondo filone d’inchiesta esamina i finanziamenti da parte di imprenditori del settore sanitario ai comitati elettorali di Toti. Si indaga se tali contributi, apparentemente legittimi, possano aver influenzato l’assegnazione di contratti e convenzioni. In particolare, si evidenzia il caso della Fondazione Change, che ha ricevuto sostegni significativi da parte di attori chiave come Casa della Salute.

Casa della Salute, sotto il controllo del gruppo Italmobiliare, ha visto un’espansione notevole in Liguria dal suo inizio nel 2013, arrivando a contare 29 strutture e 900 addetti. La loro partecipazione a eventi regionali sponsorizzati da Toti solleva ulteriori interrogativi sulla reciprocità tra supporto finanziario e vantaggi operativi.

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