Un animale ormai molto raro ed estinto in Europa.

A tentare di riportare nei cieli Italiani l’Ibis eremita è il progetto Waldrapp, strutturato in Austria ed esteso al nostro paese che storicamente ospitava le popolazioni svernanti. Si tratta, cioè, di quei territori dal clima più mite scelti dall’avifana del centro e nord Europa per passare l’inverno.

Un progetto importate che rischia, però, di essere inficiato dalle fucilate.

Già un sesto del gruppo di migranti che in questa stagione dall’Austria si era diretto nel nord e centro Italia, è stato stecchito da persone dal grilletto facile.

Si è inziato in Toscana lo scorso primo settembre, giorno di apertura della caccia. Un Ibis eremita centrato dalla fucilata in provincia di Grosseto. Lo scorso dieci ottobre si è saputo di un secondo esemplare finito anch’esso da una fucilata nei pressi dell’aeroporto vicentino di Thiene. Il povero animale venne poi gettato in un corso d’acqua che lo trascinò a valle per alcune centinaia di metri. I ricercatori, inoltre, dovettero andare a recuperare un terzo animale al quale, il secondo fucilato, faceva la guida.

E’ di oggi, invece, la notizia di un nuovo abbattimento, avvenuto nuovamente nella provincia di Grosseto. Il povero Ibis, dotato come tutti gli altri esemplari di un sistema di rilevamento GPS, è stato trovato in terra ormai morente. Il ritrovamento è di alcuni giorni addietro.

La vicenda, che rischia oltretutto di confermare una brutta figura internazionale (gli abbattimenti degli Ibis sono avvenuti fin dai primi anni del progetto) ripropone però una riflessione sul destino della caccia in Italia.  L’abbattimento di questi animali, ha riferito il portavoce del progetto che si avvale peraltro della collaborazione di una importante associazione di cacciatori italiani, evidenzia quanto grave sia il problema del bracconaggio in Italia.

E dire che lo scorso settembre, a Livorno, si era concluso il processo di primo grado nei confronti di un cacciatore resosi responsabile dell’abbattimento di due Ibis. Tutti avevano evidenziato la giusta punizione, se non sul piano  della pena (tutti i reati venatori sono di mera natura contravvenzionale) quantomeno su quello morale. Nel frattempo, però, altri tre animali dello stesso progetto sono venuti giù, a fucilate.