Ieri, martedì 18 aprile, c’è stata la cattura dell’orsa Jj4, che ha aggredito mortalmente il 26enne Andrea Papi, mentre faceva una seduta di running sui sentieri del monte Peller.

L’orsa era in compagnia dei suoi tre cuccioli: che fine faranno?

Maurizio Casiraghi, professore di Zoologia ed evoluzione all’Università Milano Bicocca, ha spiegato al Corriere della Sera: “Secondo le informazioni fornite, i piccoli sono di circa 2 anni di età e di 35-40 chili di peso”.

E ancora: “Ci sono precedenti in cui cuccioli simili a questi sono sopravvissuti. Di solito i piccoli stanno con la madre fino a 4 anni. Però succede che in natura perdano la madre anche prima di allontanarsi da lei. Se hanno effettivamente 2 anni ce la possono fare, anche se per loro non è la situazione ideale”.

Sull’eventualità che forse sarebbe stato meglio catturare anche loro con la madre, lo zoologo spiega: “È una decisione complicata. Non ci sono soluzioni interamente positive, bisogna scegliere la meno peggio. È una situazione al limite. Forse per loro è meglio così, che restino liberi nei boschi”.

“Sicuramente, Jj4 era spaventata proprio per la presenza dei piccoli”, ha concluso l’esperto.

63 sindaci chiedono l’abbattimento

Sono 63 i sindaci trentini che sono al fianco del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, per chiedere la revoca della sospensione dell’ordinanza di uccisione di JJ4.

I sindaci, durante l’incontro promosso dal Consiglio delle autonomie locali con il governatore, hanno ribadito che “gli orsi aggressivi e pericolosi vanno rimossi senza se e senza ma. Ben vengano l’incremento della sorveglianza dell’area e dell’informazione sui comportamenti corretti da adottare in presenza di orsi e l’implementazione di misure di protezione per le abitazioni e le attività commerciali nelle zone a rischio”. Per i sindaci, però, “nei casi estremi la situazione va risolta con rapidità e decisione”.

I Comuni hanno chiesto pure di “sviluppare soluzioni a lungo termine per la gestione dell’habitat degli orsi e la loro coesistenza con le comunità locali” e appoggiano “il ridimensionamento del progetto ‘Life Ursus‘”, la strategia europea per il reinserimento dell’orso bruno nelle Alpi.

Articoli correlati