Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, intervistato da Il Messaggero, ha affermato che da giovedì prossimo, 7 novembre, «sarà ancora l’Italia che protegge la salute, quella del rigore e della serietà. La situazione è in rapida evoluzione e la terza ondata in Europa c’è già. L’Italia ha retto bene in un contesto internazionale difficilissimo e abbiamo riportato tutte le reti sanitarie regionali in sicurezza».

I contagi, però, stanno aumentato, soprattutto in Veneto, Liguria, Calabria, Lombardia e Puglia: «Scattano le misure e le restrizioni sulla base dell’andamento dei contagi. Nella terza ondata a doverci preoccupare non è solo il dato dei contagi, ma la rapidità della loro ripresa. Le diverse varianti a partire da quella inglese impongono una modifica dei tempi di reazione. Bastano pochi giorni per far saltare un equilibrio delicatissimo. Alcune zone del Paese devono prepararsi a conservare limiti alla circolazione, è un fatto inevitabile per quanto sgradito a tutti, a cominciare dal governo. Ma siamo sul rettilineo finale e mentre facciamo i vaccini dobbiamo tenere al riparo i più fragili e le reti sanitarie».

Boccia ha preannunciato che ci saranno anche restrizioni di livello nazionale, come il divieto di spostamento tra Regioni o tra Comuni nei week-end: «Limitare gli spostamenti sarà ancora necessario così come mantenere le restrizioni nei giorni festivi, ma le misure territoriali hanno funzionato e continueranno a caratterizzare anche i prossimi provvedimenti. Le restrizioni inserite nelle festività di Natale hanno evitato l’esplosione dei contagi nella fase più difficile dell’anno».

Il ministro ha aggiunto: «Le festività di dicembre erano molto più rischiose di Ferragosto, come dimostrano tutte le misure assunte in ogni parte del mondo. Gli scienziati e i tecnici del governo stanno facendo un lavoro prezioso e c’è unità politica tra Stato e Regioni nel difendere le ragioni del rigore».

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