Per la Cassa integrazione guadagni (CIG) «ci saranno tutte le risorse necessarie e già nel primo provvedimento da 25 miliardi di euro, 11 erano sul tema lavoro. Lo stanziamento per il prossimo decreto sarà almeno della stessa cifra con una attenzione a tutti i lavoratori». Lo ha detto il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, intervenendo a Circo Massimo, su Radio Capital. «Nel Cura Italia c’è la norma che ferma i licenziamenti. Tuteliamo lavoratori dipendenti e imprese con ammortizza tori sociali, indennizzi per gli stagionali, le partite Iva, gli autonomi», ha aggiunto.

Intanto, come si apprende da un articolo pubblicato su Repubblica, il Governo starebbe pensando a un intervento per ridurre i tempi per l’erogazione della Cig da 2-3 mesi a 15 giorni. In pratica, l’obiettivo è fare in modo che i lavoratori siano pagati dalle banche anziché dall’INPS, mettendo così a disposizione il più presto possibile i 10 miliardi stanziati dal decreto Cura Italia per 11 milioni di lavoratori sotto forma di Cig (ordinaria, in deroga, Fis) o di indennità da 600 euro.

Come strumento i sindacati hanno suggerito il ricorso a un accordo sigliato con l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), rinnovato nel decennio della crisi finanziaria del 2008 per anticipare la sola Cassa in deroga.

Quindi, per poi riscuotere la somma spettante, il lavoratore, che sia autonomo o dipendente, o andrebbe in banca o riceverebbe l’accredito sul proprio conto, anticipato dagli istituti bancari che sarebbero poi rimborsati, senza interessi, dall’INPS.

Si tratta di un passo essenziale affinché non si allunghino i tempi per la ricezione di quanto promesso dal Governo, dal momento che le famiglie hanno bisogno di liquidità subito e non possono di certo aspettare i tempi della burocrazia o subire un sovraccarico dell’INPS nella gestione delle richieste, come temuto dai sindacati.

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