Sulla gestione del coronavirus in Cina «sono successe cose che non sappiamo». Così il presidente francese, Emmanuel Macron, nel giorno della notizia delle indagini statunitensi sull’ipotesi che il Covid-19 sia una conseguenza di esperimenti mal riusciti nel laboratori di Wuhan.

Macron, in particolare, si è riferito alla gestione della crisi del coronavirus: «Non bisogna cedere a una sorta di ingenuità che consiste nel dire che le cose erano assai più gravi, anche se evidentemente sono accaduti fatti che ignoriamo».

Intervistato dal Financial Times, Macron ha anche affermato che sarebbe un errore da parte dell’Europa pensare che «chi ha sbagliato paghi» ricordando «l’errore colossale, fatale» che fece la Francia imponendo riparazioni alla Germania dopo la Grande Guerra, qualcosa che provocò la reazione populista tedesca e l’avvento del nazismo: «È l’errore che non ripetemmo alla fine della Seconda guerra mondiale. Del piano Marshall la gente parla ancora oggi».

Per Macron l’Unione Europea si trova ad affrontare «un momento di verità» in cui se deciderà se è qualcosa di più di un semplice mercato economico, con la mancanza di solidarietà durante la pandemia che potrebbe alimentare la rabbia populista nell’Europa meridionale. Per il presidente francese è necessario un fondo comune con una garanzia per uscire dalla crisi causata dal coronavirus: «Se non possiamo farlo oggi, vi dico che i populisti vinceranno, oggi, domani, il giorno dopo, in Italia, in Spagna, forse in Francia e altrove. Credo che l’Ue sia un progetto politico. Se si tratta di un progetto politico, il fattore umano è la priorità e ci sono concetti di solidarietà che entrano in gioco, l’economia ne consegue e non dimentichiamo che l’economia è una scienza morale».

Per Macron, insomma, l’UE rischia di collassare a meno che non s’intervenga per sostenere economie colpite come quella italiana.

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