• Circolare interna del Viminale alle Prefetture.
  • Ribadito che il green pass è obbligatorio e l’importanza della vaccinazione tra i dipendenti.
  • Nunzia Alessandra Schilirò mai citata ma il documento è conseguenza della vicenda che la riguarda.

Il Ministero degli Interni ha reagito alla vicenda di Nunzia Alessandra Schilirò, la vicequestore di Roma che sabato scorso, 25 settembre, ha manifestato insieme ai No Vax, definendo il Green Pass “il marchio della discriminazione”.

Il Dipartimento di Pubblica sicurezza, guidato dal prefetto Lamberto Gianninni, infatti, come rivelato da Il Sole 24 ore, ha inviato una circolare interna dove Schilirò non viene mai menzionata ma il contenuto non lascia dubbi: “Obbligo di green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro. Direttive per gli uffici sanitari”.

Nel testo si legge che “con l’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro potrebbero presentarsi problematiche e situazioni di criticità”, per cui gli uffici della Polizia di Stato “sono invitati a fornire la massima disponibilità e assistenza con chiarimenti e indicazioni utili”, soprattutto in relazione ai soggetti – non definiti No Vax – “che chiedano informazioni sugli effetti collaterali che, seppur raramente, possono associarsi” al vaccino anti Covid-19.

L’obiettivo, pur riconoscendo che l’introduzione del green pass fa sì che sia “più cogente lo sforzo di informazione e supporto”, è “condurre alla vaccinazione il maggior numero possibile di dipendenti, a garanzia anche della salute della collettività”. Insomma, il Viminale, tramite questa circolare, invita tutti i poliziotti a vaccinarsi, se ancora non l’hanno fatto.

Infatti, l’indicazione per gli uffici sanitari è acquisire il più possibile “ulteriori adesioni alla vaccinazione” e “attivare, nel caso, sedute vaccinali straordinarie a livello locale”. Quindi, conclude Il Sole 24 ore, “il «non detto» della circolare della Polizia di Stato è uno solo: mai più un caso Schilirò“.

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