Paul Urey, cittadino britannico, catturato dai separatisti russi in Ucraina, è morto in prigione. Lo riporta la BBC.

La notizia del decesso del 45enne è stata comunicata alla famiglia dal Ministero degli Esteri del Regno Unito. Londra ha subito chiesto chiarimenti a Mosca, convocando l’ambasciatore russo, Andrey Kelin. Liz Truss, ministra degli esteri, ha dichiarato che “la Russia deve assumersi la piena responsabilità di quanto successo”.

Paul Urey, originario di Warrington (Cheshire), era stato arrestato, ad aprile scorso, in un posto di blocco vicino la città di Zaporizhzhia, accusato di essere un mercenario. Il cittadino brittanico è stato tenuto prigioniero nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR) insieme a un altro uomo, Dylan Healy.

La madre di Paul Urey aveva espresso la propria preoccupazione per la salute del figlio perché soffriva di diabete di tipo 1 e aveva bisogno dell’insulina. Tra l’altro, al momento della cattura, l’uomo aveva con sé le fiale di insulina, per cui i suoi carcerieri conoscevano le sue condizioni. Secondo quanto riferito dalla DPR, Urey è morto, in regime di detenzione, il 10 luglio scorso, a causa delle sue condizioni di salute di base e di “stress”.

Inoltre, Natalia Nikonorova, ‘ministra’ degli esteri della DPR, ha affermato che “il mercenario britannico Paul Urey, è morto per insufficienza coronarica complicata da edema polmonare e gonfiore cerebrale“, come riportato dall’agenzia russa Tass. Nikonorova, parlando al canale televisivo Rossiya-24, ha precisato che “questa è l’informazione ufficiale”.

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