Marcelo Pecci, 45 anni, procuratore antidroga e anticriminalità organizzata del Paraguay, è stato ucciso da un commando in una spiagga colombiana mentre era in luna di miele con la sua neo moglie. La donna ha raccontato che i killer sono arrivati a bordo di una moto d’acqua, come confermato anche dall’albergo in cui alloggiava la coppia, il Decameron Baru Hotel.

La donna, la giornalista Cristina Aguilera, con cui il procuratore si era sposato ad aprile scorso, non ferita nell’attacco, ha raccontato che uno dei killer è sceso e “senza dire una parola ha sparato a Marcelo due volte, una volta sul viso e un’altra alla schiena”. Gli uomini armati hanno anche sparato contro una guardia della sicurezza, rimasta illesa.

Poche ore prima la pubblicazione di una foto sui social media con l’annuncio che sarebbe diventato padre: “Il miglior regalo di nozze… la vita che si avvicina, che è una testimonianza dell’amore più dolce”.

Marcelo Pecci, ucciso in Colombia.

La ministra degli Esteri e vicepresidente della Colombia, Marta Lucía Ramírez, ha affermato che le autorità stanno lavorando per chiarire “i motivi e gli autori di questo crimine atroce”. Il ministro della Difesa colombiano, Diego Molano, ha dichiarato che un’unità investigativa criminale dell'”alto comando” è stata inviata a Cartagena e che funzionari paraguaiani e statunitensi aiuteranno a identificare e perseguire gli autori dell’assassinio. Il presidente del Paraguay, Mario Abdo Benítez, ha condannato su Twitter il “vile omicidio” del pubblico ministero e ha promesso di raddoppiare gli sforzi del suo Paese contro la criminalità organizzata.

Pecci stava indagando su diversi casi di alto profilo in Paraguay, compresa una sparatoria a un concerto a gennaio in cui sono stati uccisi un presunto trafficante di droga e la moglie di un calciatore.

Il Paraguay è il più grande produttore di marijuana del Sud America. La coltivazione della pianta è ancora illegale, con gran parte del raccolto contrabbandato in Argentina e Brasile.