Torniamo indietro con la memoria al 2008, il mondo finanziario si trova sull’orlo di un precipizio del quale fatica a comprendere l’effettiva profondità, il mercato del credito è, per via della crisi sui mutui sub-prime, allo sbaraglio e la fiducia dei consumatori nel mondo della finanza è ai minimi storici.

In un contesto del genere, possiamo solo immaginare le difficoltà che un team di persone – per quanto lungimiranti – esperte in finanza possa faticare per lanciare una piattaforma di trading online che, per definizione del mestiere, deve raccogliere la fiducia di tanti investitori per avere successo.

Ogni trader sa, infatti, che la scelta del broker ideale che sappia soddisfare tutte le sue necessità di investimento risulta essere un fattore fondamentale da considerare prima di iniziare ad effettuare i primi passi sui mercati finanziari. Qualcuno direbbe, addirittura, che la stessa possibilità di raccogliere guadagni dai propri investimenti dipende in buona parte dalla qualità del broker utilizzato come intermediario.

Vediamo dunque insieme come, anno dopo anno, una buona idea inizialmente concepita da visionari si sia tramutata in Plus500, una grande storia di successo nel mondo del trading finanziario online.

Come è nata l’idea vincente di Plus500

Vale la pena ribadirlo, perché il successo aziendale di Plus500 sta, soprattutto, nella tenacia dei propri fondatori: avviare un’attività di brokering nel 2008 – annus horribilis per il mondo finanziario – è un fattore di non poco conto nella gloriosa storia di questa società.

Parliamo, nello specifico, di sei studenti laureati presso la Technion University di Israele che, con una manciata di belle idee e una buona somma di investimento a fondo perduto raccolta da una di queste sei persone, realizzano un programma per PC in grado di consentire ad un utente registrato di inserire ordini di acquisto e vendita su un allora limitato range di asset finanziari.

Sebbene oggi sia per tante persone normale effettuare operazioni di trading finanziario online dobbiamo, ancora una volta, tornare con la mente indietro al 2008. In questo periodo, sono in pochi a disporre di uno smartphone collegato ad internet tramite il quale effettuare operazioni simili (considerate che il primo iPhone venne annunciato da Steve Jobs a gennaio 2007).

L’accessibilità alla Rete nel 2008 era, dunque, in grandissima parte dipendente dalla disponibilità in case e uffici di computer fissi o portatili. Fu dunque ottima l’intuizione dei fondatori di Plus500 che, anticipando una forte crescita nell’utilizzo di internet, decisero di salire al bordo di un treno in corsa.

Innovare rispettando le regole

Il management di Plus500 ha intrapreso nel corso degli anni un percorso di rigoroso adeguamento societario alle normative – comunitarie (pre-Brexit) e nazionali (post-Brexit) che regolano il mestiere del broker online.

Non dimentichiamo, poi, che l’azienda ha dovuto attraversare – come tante altre – anche le difficoltà imposte dalla Brexit a tutte le società con sede legale nel Regno Unito e clientela nell’Unione Europea. Mai, prima del Regno Unito, un Paese era uscito dall’Unione Europea, quanto visto in quegli anni fu qualcosa di completamente inedito (e, si sa, ai mercati non piacciono gli avvenimenti inediti).

Proprio i mercati finanziari seppero premiare, trimestre dopo trimestre, il percorso di riforme interne condotto da Plus500.

Basta guardare l’andamento del prezzo dell’azione Plus500 per capire come i mercati abbiano premiato le scelte manageriali dell’azienda nel corso degli anni.

Per farci un’idea, parliamo di un titolo quotato a 2,5 sterline nell’estate del 2015 e che, dopo solo un anno, riuscì a toccare quota 7,5 sterline. Il continuo aumento di utenti attivi sulla piattaforma ed una serie di trimestrali positive portarono le azioni di Plus500 a salire sempre di più, sino a raggiungere quota 20 sterline, un livello incredibile se si pensa che, solo tre anni prima, l’azione di trovava sotto le 3 sterline.

Cosa offre Plus500 ai propri clienti

Secondo la recensione della piattaforma di trading plus500 dell’esperto di trading, il primo impatto per chi accede alla piattaforma Plus500 è quello di trovarsi di fronte ad un applicativo estremamente user-friendly.

Qualora fosse tuttavia necessario, il servizio clienti di Plus500 è sempre disponibile a fornire un supporto ai propri utenti, con la garanzia di dare feedback rapidi e puntuali per ogni tipologia di richiesta di supporto.

Lodevole è, inoltre, il meccanismo di apertura di un account di trading. Tante banche tradizionali richiedono decine di firme su contratti per aprire un conto corrente collegato ad un dossier titoli, Plus500 ha invece snellito radicalmente il processo.

Una volta effettuata una registrazione online e fornito un documento in corso di validità, non passerà un giorno prima di ricevere una mail che conferma l’effettiva attivazione dell’account di trading online su Plus500.

Le commissioni di investimento (il grande nemico del trader online medio) che la piattaforma richiede sono davvero molto basse, specialmente se rapportate a quanto richiesto dai competitor.

Ogni trader può aprire posizioni long e short tramite Plus500, sfruttando addirittura una leva finanziaria in fase di apertura di una posizione.

Non va dimenticata una delle funzioni che ha reso più popolare Plus500, specialmente nei suoi primi anni di attività: la possibilità di aprire un account di investimento “demo”. Chi non ha mai investito e desidera testare una strategia di trading può farlo facilmente tramite la piattaforma: l’account “demo” consente al trader di simulare operazioni di trading con denaro virtuale senza nessuna spesa o rischio.

Quest’ultima caratteristica può rivelarsi molto utile nel caso di operazioni complesse, quali ad esempio combinazioni di opzioni, investimenti di leva finanziaria o combinazioni in portafoglio tra posizioni long e short.